Droga a Salerno, operazione "Porta a porta": blitz dei carabinieri, 13 arresti, 10 ai domiciliari
Guadagno annuale di 1 milione di euro, giornaliero da 500 a 1000 euro. Assuntori di età compresa tra 18 e 30 anni: era stata creata una chat e venivano utilizzate parole in codice
La droga a domicilio: dalle piazze di spaccio si passa alle offerte per gli assuntori, attraverso il call center. Ecco la nuova frontiera del mercato degli stupefacenti, scoperta dalle forze dell'ordine. E' scattata a Salerno, dalle prime luci dell'alba, l'operazione anti droga "Porta a porta", condotta dai carabinieri. Sono state arrestate 13 persone - in larga parte giovani salernitani - condotte al carcere di Salerno, Avellino e anche di Poggioreale. Dieci, invece, sono le persone finite agli arresti domiciliari.
L'indagine
Carabinieri procedono per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e connesso spaccio, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Salerno all’esito di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. La complessa attività d’indagine, durata dagli inizi 2018 sino all’agosto 2020, ha fatto emergere uno spaccato delinquenziale operante nella città di Salerno ed in alcuni comuni limitrofi, essenzialmente dedito al traffico illecito di sostanze stupefacenti “pesanti” del tipo cocaina, eroina e crack. Un’organizzazione piramidale a tutti gli effetti, individuata sia dai sodali che dagli acquirenti di stupefacenti come “I Guaglioni di Via Irno” retta dal pregiudicato P.A., che, in occasione di più riscontri su attività tecniche, viene definito come “capo promotore” o “capo dei capi”. Le indagini hanno portato ad individuare un’organizzazione di drug delivery, con veri e propri centralinisti alternati in turni in possesso di utenze telefoniche “dedicate” (intestate fittiziamente) per ricevere le ordinazioni, disponendo di conseguenza l’appuntamento o anche la consegna a domicilio dello stupefacente. Da diverse testimonianze di acquirenti, è stato inoltre accertrato come “i Guaglioni di Via Irno” utilizzassero anche sms “promozionali” per stimolare l’acquisto di droga, ovviamente con linguaggio convenzionale. Mezzi di comunicazione rapidi per una platea di compratori giovani, un traffico veloce fatto di dosi preparate e pronte al consumo immediato dei più giovani. Un sodalizio che vede anche una presenza femminile, con 3 arrestate impiegate, al pari degli uomini, in attività di confezionamento, spaccio e occultamento di stupefacente o denaro.
Il video dei carabinieri
Le zone dello spaccio, i messaggi in codice ed i ragazzi di via Irno
L'operazione si intreccia anche con la lite sfociata nell'accoltellamento a Santa Teresa. "Questo è stato un nuovo tassello verso la continua attenzione alle dinamiche criminali - dice il comandante di Compagnia, Castellari - Ci sono i ragazzi di via Irno, ma anche i ragazzi di Pastena e di altri quartieri. Il delivery è porta a porta: gli arrestati sono 13 condotti in carcere, a Salerno, Avellino e Poggioreale, altri 10 agli arresti domiciliari. Sono quasi esclusivamente salernitani: via Paolo de Granita, via Nizza e dintorni. La trasmissione di messaggi continuava attraverso linguaggio convenzionale: lento o cd d'amore per l'eroina, veloce o cd discoteca per la cocaina oppure per fumare quando si faceva riferimento al crack". "I ragazzi ci fa ricordare un ternmine adolescenziale e buono. Tutto erano - precisa invece il colonnello Gianluca Trombetti, comandante provinciale dei carabinieri -
tranne che buoni. Era una organizzazione fitta, strutturata, con una serie di competenze specifiche al proprio interno. Parliamo di volumi di sostanza stiupefacente, fatturato annuo di circa un milione di euro e guadagni giornalieri per gli associati da 500 a 1000 euro. Guadagni ma anche effetto devastante per gli assuntori, da 18 a 30 anni. Il mercato dello spaccio si era organizzato durante il periodo del Covid e gli inquirenti lo avevano già monitorato: aveva solo cambiato volto e lo ha fatto con il take away e il delivey, per autosostentarsi e perché le richieste erano continue e incessanti anche nel periodo della pandemia. Si sentivano tranquilli, avevano creato una chat e pensavano che gli inquirenti non avrebbero intuito. C'erano stati, invece, già fermi, sequestri".
I dettagli
Personale del comando provinciale carabinieri di Salerno ha dato esecuzione a numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere ed agli arresti domiciliari nell’ambito dell’indagine relativa ad associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
Parla il Procuratore Cannavale
"Rete strutturata con rider e call center, dal quale partivano anche offerte per acquisti di più sostanze a prezzo conveniente. Siamo davanti ad una nuova generazione dello spaccio di sostanze stupefacenti: siamo passati dalla piazza di spaccio alle consegne domicilio, che rappresentano una frammentazione degli spacciatori, divisi per singole zone di spaccio. Il pusher fermato, di solito, ha con sè una modica quantità di droga. Bisogna essere, dunque, abili e fortunati, come è capitato a noi, riuscendo a rintracciare il call center".