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Cronaca

L'epatite C si può guarire, anche in dialisi: sperimentazione a Salerno

Si è parlato del rapporto tra Epatite C e insufficienza renale nel corso della “Agorà Kidney Focus” all’Hotel dei Principati di Baronissi.

L'epatite C si può guarire. La cura di una malattia che colpisce 3% della popolazione italiana e il 10% della campana, è stata rivoluzionata nell’ultimo anno dall’introduzione di nuovi farmaci antivirali prescritti dal Ssn. Attualmente sono 25 i centri di competenza  in regione, che seguono 7mila malati. “La peculiarità dei farmaci di seconda generazione riguarda la loro azione diretta sul virus e sulle sue componenti vitali - spiega Marcello Persico, responsabile del Centro di Epatologia San Giovanni e Ruggi D'Aragona  - questo li differenzia dall’antica terapia con interferone. Le percentuali di successo vanno dal 90 al 100%’’.

Poi il medico entra nei dettagli: “Attualmente l’Agenzia italiana del farmaco ha stabilito una priorità di trattamento per pazienti più gravi.  Sette sono i criteri di arruolamento a cui i Centri individuati dalle Regioni si debbono attenere. Questo per l’alto costo dei farmaci. Nel Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale della Regione si specifica che a parità di efficacia bisogna usare il farmaco a minor costo. L’allargamento è assolutamente necessario e possibile. E’ prevista una nuova trattativa tra aziende produttrici e Aifa per eventuali manovre scontische”. La struttura che si occupa di epatite C ha una rete capillare sul territorio: “Il Centro – aggiunge Persico - lavora con diversi ambulatori del territorio che si riferiscono al nostro gruppo per la valutazione del paziente. I colleghi dei diversi Centri partecipano dando indicazioni che tendiamo ad uniformare. Il paziente viene guidato dopo la prescrizione dal suo Centro presentandosi quindi nel nostro ambulatorio alle varie scadenze fino alla sospensione della cura.  

Il suo centro di competenza è protagonista, primo nel mondo, di una sperimentazione. “Stiamo portando avanti in particolare con il Canada – rivela - una sperimentazione con antivirali diretti di nuova generazione dell’Abbvie volta  a valutare l’efficacia e la sicurezza di questi farmaci in pazienti, infetti con qualsiasi genotipo virale,  con insufficienza renale severa anche in dialisi. I risultati al momento sono entusiasmanti, siamo ad un mese dalla conclusione, e tutti i nostri pazienti hanno mostrato una rapida eradicazione virale già dopo 4 settimane, senza alcun effetto collaterale serio. Un precedente studio con farmaci della stessa linea aveva dato percentuali di successo nel 100%. Per i pazienti è anche una grossa opportunità: non figurando tra quelli con alta priorità non si sarebbero altrimenti giovati di alcuna terapia” conclude Persico.

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