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Cronaca

L'epidemia sommersa dell'Apparato Digerente: i consigli del dott. Gianfranco Napoli

Il dirigente medico di primo livello presso l'endoscopia digestiva del Polo Ospedaliero "G. Fucito" di Mercato San Severino risponde ad alcune domande di Salernotoday

Così diffuse, così sottovalutate, le malattie dell'Apparato Digerente sono tra le più comuni nella popolazione, ma se ne parla sempre poco e male. Abbiamo intervistato il dott. Gianfranco Napoli, dirigente medico di primo livello presso l'endoscopia digestiva del Polo Ospedaliero "G. Fucito" di Mercato San Severino, che, tramite Salernotoday, fa un pò di chiarezza su tali patologie. Il dott. Napoli opera in questo ambito da oltre trent’anni.                                                                                                                      

Dott. Napoli, perché si parla di “epidemia sommersa” delle malattie intestinali? Cosa è cambiato esattamente nel corso degli ultimi anni?

“La nostra vita è divenuta, volenti o nolenti, sempre più frenetica. Si mangia velocemente, si è sempre di fretta, spesso si consumano alimenti ad "alta densità energetica", tutto ciò si somma purtroppo ad una quasi assente cultura dell'alimentazione. Le ripercussioni sull'apparato digerente sono inevitabili. Nel nostro paese quasi una persona su due soffre di disturbi gastrointestinali aspecifici, quali dispepsia ("fastidio allo stomaco" n.d.r.), stitichezza, meteorismo”.

Quali sono le conseguenze di queste alterazioni?

“Molti di questi problemi sono autolimitanti, e vengono definiti "funzionali" o “non organici”. Tuttavia anche in questo caso ci sono delle ripercussioni sulla vita di tutti i giorni, sul lavoro, sugli affetti. Chi soffre di problemi gastrointestinali tende a prendere farmaci più frequentemente e a poter sviluppare anche delle complicanze per via di questi ultimi. Spesso si è a disagio in pubblico o con le persone care. Spesso le persone non sanno più cosa mangiare perché non capiscono quale alimento può far loro male. D'altro canto questi fastidi possono anche essere specchio di una malattia "organica", ossia quando è presente un’alterazione o un’infiammazione di qualche organo. E purtroppo in questa categoria oltre alla malattia diverticolare, alla malattia di Crohn e alla colite ulcerosa si includono anche i tumori. E i tumori del colon-retto nella popolazione giovanile sono in spaventoso aumento”.  

Che ruolo ha l’alimentazione?

“L'alimentazione ha un ruolo fondamentale sia nello sviluppo che nel mantenimento che nella prevenzione di queste condizioni. Le recenti evidenze mostrano come molte condizioni patologiche gastroenterologiche siano legate ad una dieta eccessivamente ricca in carboidrati, soprattutto quelli raffinati. I grassi invece hanno spesso un’azione protettiva, ma anche in quel caso bisogna sapere cosa mangiare. Purtroppo nell’alimentazione ci sono tanti falsi miti, quali il fatto che il limone sia astrigente, che la pasta integrale sia migliore della pasta tradizionale, che la dieta senza glutine sia benefica, che è fondamentale una colazione abbondante”. 

Gastroscopia e colonscopia? Sono necessarie per questi sintomi?

“Anzitutto è necessaria una visita specialistica per identificare o meno la presenza di fattori di rischio per tumore o altre malattie organiche. In secondo luogo gli esami endoscopici sono raccomandati in individui che presentano tali sintomi in maniera persistente, oppure che hanno superato i 50 anni. Ma va anticipata, talvolta, se in famiglia ci sono stati casi di tumore del colon. Come dicevo prima, l’incidenza di questo tumore sta aumentando in maniera drammatica anno per anno in Europa. Un recente studio presentato al più grande convegno di gastroenterologia a Barcellona, l’Uegw, ha evidenziato che la prima colonscopia andrebbe eseguita a 45 anni, e ancor prima se c'è familiarità per questa malattia”.

Quali consigli si sente di dare ai pazienti affetti da questo tipo di problemi?

“Sicuramente di rivolgersi a Specialisti della materia. Molte volte giungono a visita pazienti che soffrono di disturbi gastrointestinali ma si erano recati in precedenza da figure professionali di altri ambiti. I disturbi digestivi sono molto diffusi, è ovvio che in molti casi si tratta di condizioni autolimitanti e benigne, ma se persistono per varie settimane, oppure se in famiglia ci sono stati tumori dell'Apparato Digerente, è importante una visita Specialistica per identificare condizioni di rischio e impostare una terapia adeguata. La cura del paziente deve sempre essere al primo posto”.

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