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Cronaca Scafati

Clan Ridosso-Loreto: 4 arresti a Scafati per estorsioni con metodo mafioso

I militari dell'Arma hanno eseguito a Scafati l'ordinanza di custodia cautelare. Le indagini hanno consentito di accertare, in particolare, le responsabilità dei quattro in cinque episodi estorsivi per 82mila euro complessivi

Importante operazione dei carabinieri di Nocera Inferiore alle prime luci dell'alba: i militari hanno eseguito a Scafati, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro indagati accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso e affiliati al clan camorristico Ridosso-Loreto. Si tratta di A.L., 29enne, A.M., 43enne, già detenuto, L.R. 29enne e G.R. 32enne. Inoltre un centinaio di militari dell’Arma stanno svolgendo diverse perquisizioni domiciliari con l’ausilio di unità cinofile. 

Le indagini hanno consentito di accertare, in particolare, le responsabilità dei quattro in cinque episodi estorsivi per 82mila euro complessivi, commessi a Scafati tra il 2008 e il 2010, ai danni di 3 commercianti ortofrutticoli e un imprenditore conserviero del posto, nonché di una società milanese attiva nella gestione dei parcheggi comunali a pagamento.

L’operazione rientra in un più vasto contesto investigativo che ha permesso di ricostruire in termini di accertata gravità indiziaria anche due risalenti efferati omicidi di camorra, finora irrisolti, commessi negli anni 2002-2003 nell’ambito dello scontro armato tra i clan Ridosso e Muollo, ovvero l’omicidio di Salvatore Ridosso del 16 maggio 2002 a Scafati (per il quale il GIP ha ritenuto sussistere i gravi indizi nei confronti del pregiudicato V.M. e di cui si ritiene mandante F.M. e coesecutore il defunto Luigi Muollo) e l’omicidio di Luigi Muollo del 9 settembre 2003, sempre a Scafati, ritenuto la risposta vendicativa della famiglia Ridosso (per il quale il GIP ha condiviso la gravità indiziaria nei confronti del solo R.R., ritenuto dalla D.D.A. il dominus del sodalizio a base familiare, dedito negli anni 2000 a lucrative attività illecite nel settore dei videogiochi e delle estorsioni ed in grado di stringere accordi con clan del napoletano anche per la consumazione di altri gravi delitti, come il tentato omicidio di  Generoso Di Lauro e l’omicidio di Andrea Carotenuto).

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