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Cronaca Castellabate

Castellabate, evasione fiscale: sequestrato hotel di lusso

L'operazione è stata messa a segno dai finanzieri della compagnia di Agropoli: due persone sono state tratte in arresto per vari reati, compresa la bancarotta fraudolenta. La struttura resterà comunque aperta per l'estate

E' di un albergo di lusso e sette società sequestrate, di due arresti e di tre misure interdittive dell'attività professionale e di altre cinque persone indagate il bilancio di un'operazione eseguita dalle fiamme gialle della compagnia di Agropoli, coordinate dalla procura della Repubblica di Vallo della Lucania, su ordinanza emessa dal giudice per le indagini prelimari presso il tribunale vallese. Bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, frode fiscale e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte: queste le ipotesi di reato del sodalizio delinquenziale, riferiscono i finanzieri, sgominato nel corso dell'operazione e capeggiato da due imprenditori di Castellabate (arrestati). L'albergo sequestrato si trova proprio nella cittadina cilentana. La misura di interdizione dalla professione è invece scattata per due commercialisti ed un avvocato di Salerno.

L’esecuzione della misura restrittiva deriva dallo svolgimento da parte della guardia di finanza di Agropoli di articolate indagini di polizia giudiziaria nei confronti di una serie di imprese riconducibili ai due imprenditori che, a partire dal 2001, sono state coinvolte dal plurimo passaggio di proprietà dell’hotel di lusso in oggetto, passaggio finalizzato, spiega la guardia di finanza, a sottrarre l’immobile dal patrimonio della società originariamente proprietaria dello stesso, poi dichiarata fallita nel 2009. Nel dettaglio l'immobile, ristrutturato di recente, è stato oggetto di due distinte operazioni di compravendita effettuate tra società correlate, compravendita per la quale, riferiscono i finanzieri, è risultata pagata solamente una piccola parte del prezzo indicato negli atti di trasferimento.

In questo modo, le società cedenti coinvolte da tali operazioni, dopo essere state private del loro più importante asset patrimoniale, sono rimaste schiacciate dal peso dei debiti, principalmente nei confronti dell’Erario, creditore per 850mila Euro, che hanno portato al fallimento di una delle imprese, dichiarato dal tribunale di Vallo della Lucania e, dopo plurimi passaggi proprietari ed avvicendamenti nella carica di amministratore, all’affidamento della rappresentanza legale dell’altra società ad una persona residente a Roma, parimenti indagata e recentemente colpita da due misure di prevenzione patrimoniale emesse dal tribunale di Roma, in quanto stabilmente dedita alla commissione di attività delittuose e notoriamente dedita alla fittizia intestazione di società “decotte”, utilizzate da terzi per commettere ingenti frodi fiscali.

Per portare quindi a termine la distrazione dell’albergo, con l’ausilio di uno dei commercialisti colpiti dal provvedimento di sospensione dall’attività professionale, l’organizzazione criminale ha dovuto falsificare i bilanci della società in seguito dichiarata fallita, depositando presso il registro delle imprese di Salerno documenti contabili diversi da quelli materialmente detenuti presso la sede aziendale. Le indagini effettuate dai finanzieri hanno inoltre permesso di appurare la presentazione di dichiarazioni fraudolente, anche attraverso l'annotazione di false fatture, da parte di due società coinvolte nella frode fiscale e finanziaria, meccanismo che ha portato all'evasione dell'IVA per un importo di 600mila Euro.

Oltre alle 5 persone colpite dalla misura carceraria o interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività professionale, altri cinque soggetti risultano indagati a vario titolo, essendosi prestati all’intestazione delle quote di partecipazione, ovvero all’assunzione della carica di amministratori nelle società coinvolte dalla commissione dei reati fallimentari, fiscali e societari da parte del sodalizio criminale.

L'albergo è stato quindi sequestrato. L'autorità giudiziaria ha tuttavia disposto che la struttura ricettiva resti aperta per la stagione estiva in corso, anche a salvaguardia dei livelli occupazionali. Infatti l’immobile, nonché le partecipazioni in sette società - con un fatturato complessivo di oltre 8 milioni di Euro annui - operanti nel settore immobiliare, ricettivo, nautico, dei trasporti e della logistica, sottoposte a sequestro a tutela dei creditori della società fallita e dall’Erario per un valore di 12 milioni di Euro, sono state affidate ad un amministratore giudiziario nominato dalla procura della Repubblica di Vallo della Lucania, che provvederà a garantirne l’operatività ed il mantenimento degli oltre 40 posti di lavoro.

 

 

 

 

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