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Cronaca

Fallimento Cstp, i commenti di sindacati e partiti

Delusione tra i lavoratori per l'esito dell'assemblea dei soci del consorzio, nel corso della quale è stata decisa la non ricapitalizzazione dell'azienda, con l'inizio della fase di liquidazione

No alla ricapitalizzazione, il Cstp va in liquidazione: questo il verdetto venuto fuori dall'attesa assemblea dei soci tenutasi ieri presso la sede dell'azienda dei trasporti pubblici in piazza Matteo Luciani, mentre all'esterno montava la protesta dei dipendenti e dei precari del consorzio salernitano trasporti pubblici. Troppi debiti per l'azienda, i soci hanno deciso di non ricapitalizzare, aprendo di fatto la strada alla fase di liquidazione, come riferito in un'intervista dal presidente Mario Santocchio.

Protesta lavoratori Cstp Salerno 29 marzo 2012 PARENTE/ SALERNO TODAY

Favorevoli alla ricapitalizzazione solamente i comuni di Angri, Sarno e Sant'Egidio del Monte Albino. Una notizia che ovviamente ha deluso le aspettative dei dipendenti del consorzio, che speravano in un esito diverso. A unirsi alla protesta dei lavoratori anche alcune sigle politiche, tra le quali il partito di alternativa comunista e Sinistra Ecologia e Libertà di Salerno. La rabbia per la vicenda del Cstp è stata espressa anche dal gruppo facebook Figli delle chiancarelle, movimento civico di opposizione. I dipendenti chiedono che non sia toccato alcun posto di lavoro (650 i lavoratori del consorzio) e alla protesta si sono uniti anche gli 80 precari del comitato nato nei mesi scorsi.

Secondo il consigliere regionale Pd Gianfranco Valiante "è doveroso garantire ai lavoratori pendolari e alle fasce più deboli un adeguato sistema di mobilità pubblica. E' necessario affrontare la questione con urgenza per non mettere a rischio centinaia di posti di lavoro e a repentaglio il pubblico trasporto in provincia di Salerno. Per questo rinnovo il mio impegno al fianco dei lavoratori, interessando e pressando la giunta regionale".

“Ho saputo che i soci non hanno voluto ricapitalizzare qualcosa come 2 milioni di Euro circa, la cifra necessaria per uscire al momento dalla situazione più drammatica. Mi sembra assurdo. Si parla di finanziare progetti come la metropolitana e l’aeroporto, ma poi si taglia il trasporto su gomma, quello che consente alla maggior parte dei salernitani di spostarsi ogni giorno. C’è bisogno di un atto di responsabilità da parte di tutti ora” così Giovanni Giudice, sindacalista della Cisl Salerno.

Il segretario provinciale propone: “Per evitare la liquidazione e cercare di risollevare la situazione adesso bisogna solo dismettere il patrimonio dell’azienda. La prima cosa da mettere in vendita sono gli uffici di piazza Matteo Luciani, che possono fruttare soldi liquidi immediati ed indispensabili per il bene dei lavoratori. Il consiglio d’amministrazione dia vita a questo provvedimento in maniera veloce”.

Disagi ovviamente per gli utenti degli autobus, sia in città che in provincia. In ogni caso, come ricordato dal presidente Santocchio, il servizio va avanti, in attesa del 12 aprile, giorno in cui si conoscerà il nome del commissario (o dei commissari) per la liquidazione dell'azienda.

Del Cstp si è parlato nella puntata odierna di Prima di Tutto, format radiofonico su Radio 1: Salerno Today ha parlato in diretta dell'apertura della fase di liquidazione. Precisazione: i Figli delle Chiancarelle non sono un partito di opposizione ma un movimento civico su facebook.

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