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Cronaca

"Festa del 25 aprile", Santa Messa e corteo a Salerno: i messaggi di Napoli e Strianese

Numerose le iniziative in programma nel capoluogo per il 74esimo Anniversario della Liberazione

Nella giornata di domani, giovedì 25 aprile, sarà celebrato in Piazza dei Marinai a Salerno, il 74esimo Anniversario della Liberazione.

La cerimonia

Alle 9, presso la chiesa del Sacro Cuore in Piazza Vittorio Veneto, sarà celebrata una Santa Messa in suffragio dei Caduti, officiata dal cappellano provinciale della Polizia di Stato don Giuseppe Greco; subito dopo seguirà la deposizione di una corona d’alloro alla lapide del partigiano Tenente Ugo Stanzione. Si procederà in corteo da Piazza Vittorio Vento a Piazzetta dei Marinari dove inizierà la celebrazione del 74esimo anniversario della Liberazione con onore ai caduti, l’alzabandiera e la deposizione delle corone d’alloro. Alla manifestazione parteciperanno le massime autorità religiose, civili e militari, le associazioni combattentistiche e d’arma, le organizzazioni sindacali e la consulta provinciale degli studenti. Seguirà un corteo fino al palazzo della Provincia, dove verrà deposta una corona d’alloro ai piedi della lapide che ricorda le Medaglie d’Oro della Resistenza. La cerimonia si concluderà con un concerto del Corpo Bandistico “L.Rinaldi” di Giffoni Valle Piana.

Il sindaco Vincenzo Napoli:

A Salerno avvertiamo particolarmente questo oneroso compito della Memoria. La nostra città è stata per qualche mese Capitale d'Italia nei momenti più drammatici del secondo conflitto mondiale. In quelle settimane, tra la macerie morali e materiali della Nazione, nacque un nuovo sentimento di Patria. Le forze politiche trovarono unità e coesione nel supremo interesse della Pace e della Libertà accantonando odio, divisione, desiderio di vendetta. E' la svolta di Salerno, la matrice della Costituzione Repubblicana che ancora oggi guida la nostra vita comunitaria". Così il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli sulle celebrazioni del 25 aprile in programma domani in città. "Viviamo un tempo nel quale disponiamo di strumenti sempre più tecnologici e potenti per comunicare tra di noi eppure continuano ad alzarsi muri e scavare fossati tra persone, popoli, culture. Sempre più soli, sempre più egoisti ed autoreferenziali. E' un pericolo enorme per il futuro della nostra vita collettiva - prosegue Vincenzo Napoli - Ed in tale prospettiva la Scuola, le Istituzioni, le Famiglie devono svolgere una funzione preziosa e vitale per far apprezzare la ricchezza delle differenze e dell'integrazione anche nella più ampia dimensione europea che finisce per esser strumentalizzata da antistorici sovranismi. Amiamo la nostra bella Italia e dedichiamo una parte della nostra vita al bene comune come già fanno tanti giovani ed adulti dediti al volontariato solidale. Celebrare il 25 aprile vuol dire anche comprendere che la felicità personale non esiste se non nell'ambito della sicurezza e della felicità collettiva. Da Salerno dunque lanciamo un messaggio forte per l'Unità d'Italia nella prospettiva dell'Unità d'Europa e del Mondo"

Il presidente Michele Strianese:

Nel 74° anniversario della Liberazione voglio ricordare e ringraziare tutti coloro che lottarono per un futuro migliore rispetto al presente che stavano vivendo. Il 25 Aprile è la festa della libertà ritrovata, la festa che ricorda la fine della guerra, la festa di un nuovo inizio per l’Italia, ma anche per l’Europa. A settantaquattro anni dal giorno della Liberazione dalla dittatura nazifascista, considero importante, quindi, ringraziare sentitamente donne e uomini di grande tempra, che sognarono un futuro fatto di democrazia e libertà. Parliamo di donne e uomini che scrissero una delle pagine più straordinarie della storia italiana, fatta di resistenza e di condivisione di ideali di pace, di libertà e di rispetto di diritti umani e civili. Donne e uomini che hanno dato moltissimo al nostro Paese, in termini di impegno e di esempio, spendendosi prima per la libertà e poi per la ricostruzione, mettendo in pericolo la loro stessa vita, perdendola anche per combattere le leggi razziali.Celebrare il 25 aprile non è affatto uno stanco rituale commemorativo ripetuto di anno in anno, né un mero esercizio retorico. Oggi più che mai bisogna rafforzare il significato politico di questa giornata simbolo di valori democratici antifascisti. Sono attuali, proprio negli ultimi giorni, i fatti negazionisti scatenati da alcuni Comuni del nord Italia, che vietano la celebrazione del 25 aprile o escludono l’Anpi dagli interventi ufficiali del 74esimo anniversario della Liberazione dal Nazifascismo. L’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) rappresenta l’eredità della lotta partigiana che ha riscattato la dignità del nostro Paese dopo vent’anni di dittatura fascista e il conflitto mondiale. Dalla Resistenza, di cui furono protagonisti donne e uomini di ogni estrazione politica e sociale, scaturì la Costituzione della Repubblica Italiana che permette a tutti noi oggi di poterci esprimere liberamente, partecipare alla vita politica, scegliere chi ci governa in un contesto libero e democratico. L’esclusione dell’Anpi dagli interventi istituzionali rappresenta a mio avviso un fatto grave e senza precedenti. I rischi connessi allo sbiadire di questa pagina di storia sono molteplici e sempre più radicati: su tutti l’avanzare di nuovi nazionalismi e forme di razzismo diffuso che vedono svanire sempre più l’appartenenza agli ideali e valori fondanti della nostra Carta Costituzionale, oltre che della stessa Europa. Ovunque aumenta un diffuso sentimento di paura e disorientamento, di diffidenza nei confronti di culture altre. Si innalzano muri e si auspicano chiusure di confini che purtroppo ci fanno tornare alla mente tristi vicende del passato, che credevamo esserci lasciati alle spalle.I nostri padri hanno combattuto per affermare la ricchezza di peculiarità diverse, unite in un’unica entità nazionale, con lo spirito di una vita per tutti a misura d’uomo, fraterna e giusta. Oggi, mentre i testimoni di quel periodo se ne stanno andando, è fondamentale quindi salvaguardare la memoria raccontando ai giovani cos’è stata davvero la Resistenza e di quale forza morale sono stati capaci i nostri padri. E dobbiamo assumerci la responsabilità educativa di formazione delle giovani generazioni. È un testimone di comprensione storica utile a inquadrare in maniera puntuale il presente per poter focalizzare al meglio il futuro. La Liberazione è un dono ricevuto, dobbiamo difenderlo e custodirlo con cura, perché la libertà è un diritto fondamentale e prezioso da riconquistare giorno dopo giorno. A tutte e tutti auguro buon 25 aprile!»

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