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Cronaca Centro / Corso Vittorio Emanuele

Fiaccolata anti-pellicce, gli animalisti: "Attenti anche agli accessori in pelo"

Lav ed Enpa: "Sfileremo con fiaccole e ceri lungo le strade dello shopping cittadino per ricordare le morti e le atroci sofferenze degli animali uccisi"

E' stata anticipata al 26 gennaio, la fiaccolata anti-pellicce organizzata dalla Lav e dall'Enpa di Salerno. A partire dalle ore 17:30, infatti, gli animalisti, da piazza Ferrovia, percorreranno con lumini e ceri, Corso Vittorio Emanuele, fino a giungere in piazza Portanova, dove, sensibilizzando i salernitani con video e volantini, faranno appello ai presenti affinchè si liberino simbolicamente dei loro inserti in pelliccia, lasciandoli in un apposito cesto.

A rispondere all'appello dell'Enpa e della Lav, l' Associazione Zoofila Salernitana, “Chicca Lali ed Iris”, Veg Campania, Venganch'io, WWF Salerno , UNA Carmine Longo. "In Italia, ogni anno, più di 150.000 animali sono appositamente fatti nascere per poi essere gassati e macellati dopo 8-9 mesi di vita in gabbia per produrre pellicce- hanno spiegato i presidenti di Lav e Enpa Salerno, rispettivamente Mariasperada Laudisio e Manuela Zambrano, presso Dada Design  - In Cina, da dove sono importati buona parte degli inserti di pelo dell’abbigliamento italiano, cani, gatti e altri animali vengono spesso scuoiati vivi".

Tremendi, i metodi di produzione delle pellicce illustrati dagli animalisti. Tra i tanti, l'elettrocuzione, l'annegamento, lo scuoiamento da vivi, il tutto per preservare in maniera ottimale il pelo. "Speriamo che in Italia una proposta di legge per l’abolizione dell’allevamento degli animali da pelliccia, possa essere discussa in Parlamento”, confessa la Laudisio che annuncia la possibilità, per gli interessati, di aderire alla petizione della Lav.

Occhio, dunque, a pellicciotti, stivali, manicotti ed accessori di vario tipo in vendita presso gli esercizi commerciali. "A tal proposito - ha concluso la Zambrano - invitiamo gli esercenti ad aderire al circuito Fur-Free Program, volto a garantire che nessun capo in vendita sia costituito da pelliccia animale". Molte volte, tra l'altro, il pelo etichettato come Lapin, alias pelliccia di coniglio, in realtà appartiene a cani e gatti. Tranello, questo, molto diffuso tra i capi di abbigliamento cinese, a basso costo.

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