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Cronaca Baronissi

Baronissi: blitz dei carabinieri a “L’Igiene Urbana”, la Fiadel difende i lavoratori

“Le notizie emerse sugli organi di stampa non rispondono a verità”, ha detto Carlo Ceresoli, sindacalista della sigla di categoria

Riflettori puntati sul blitz dei carabinieri al cantiere de “L’Igiene Urbana” a Baronissi: la Fiadel provinciale prende le difese dei lavoratori. “Le notizie emerse sugli organi di stampa non rispondono a verità”, ha detto Carlo Ceresoli, sindacalista della sigla di categoria. Il cantiere, intanto, è stato oggetto di un controllo della stazione dei carabinieri di Mercato San Severino, su indicazione del Comune di Baronissi, titolare del servizio pubblico di igiene ambientale, attività messa in atto dalla ditta “L’Igiene Urbana” di Scafati e vincitrice della gara d’appalto del 2012.

La precisazione di Ceresoli

“Nel cantiere non è in funzione alcun badge, la cui istallazione invece è stata richiesta più volte dai rappresentanti dei lavoratori per determinare esattamente le ore di straordinario che sistematicamente venivano richieste anche con caratteristiche di urgenza ed emergenza, il foglio contestato e sequestrato dai carabinieri,  sul quale venivano apposte le firme di presenza giornaliere, senza timbro né firma di alcun dirigente,  aveva come unico scopo quello di contare  appunto  la presenza in servizio del lavoratore che a volte firmava anche l’uscita proprio perché durante la giornata veniva chiamato a proseguire il lavoro per interventi contingenti come la rimozione di carcasse e feci di animali o di rifiuti sulla sede stradale, poiché lasciati fuori gli orari consentiti ed in contenitori aperti, e tanti altri casi analoghi. Non sarebbe stato possibile rientrare in sede presso l’isola ecologica per firmare l’uscita a causa della chiusura della stessa alle 12.30. Inoltre, succedeva che le ore in più svolte dai lavoratori andavano a compensare i tempi di permesso personale, consentiti dal contratto, che a volte i lavoratori chiedevano prima della fine del turno giornaliero. Pertanto, invece di mettere in evidenza che è grazie a questi lavoratori che il Comune di Baronissi ha ricevuto diversi premi per la percentuale della raccolta differenziata e per la qualità del servizio, si leggono notizie imprecise che tendono a mettere in risalto una presunta loro fraudolenza”.

L’appello alla magistratura e alle forze dell’ordine

“Sono certo che  le autorità preposte faranno chiarezza su tutte le responsabilità relative al servizio pubblico che vede interessato il Comune appaltante e titolare del servizio pubblico e  l’azienda appaltatore  vincolata dalle norme contrattuali e da quelle antinfortunistiche”, ha concluso Ceresoli. “Per quanto ci riguarda, noi rappresentanti sindacali siamo vicini a sostegno dei lavoratori non solo a parole ma mettendo a loro disposizione l’impegno costante e le competenze specifiche”.
 

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