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Cronaca

Figli alle coppie omogenitoriali, si mobilita l'Arcigay Salerno: appello a sindaco e prefetto

L'associazione rilancia per le prossime settimane un’assemblea pubblica sul tema e per avviare un percorso di co-costruzione  di un Coordinamento Transfemminista ed Intersezionale della provincia salernitana

Dopo la manifestazione di ieri a Milano, in cui migliaia di persone sono scese in piazza per contrastare la circolare ministeriale che ha bloccato la registrazione delle figlie e dei figli di famiglie omogenitoriali, l’Arcigay Salerno decide di rilanciare il dibattito a livello locale essendo da anni impegnata a tutela di tutta la  comunità lgbtqia+ e nell’avanzamento dei diritti sociali e civili sul nostro territorio. Arcigay Salerno, mentre chiede alle istituzioni locali, dal sindaco Enzo al Prefetto Francesco Russo fino all’assessore di riferimento al presidente della Provincia Franco Alfieri, di prendere posizione rilancia per le prossime settimane un’ assemblea pubblica sul tema e per avviare un percorso di co-costruzione  di un Coordinamento Transfemminista ed Intersezionale della provincia salernitana. 

Il commento

“Nonostante la solida alleanza con le istituzioni locali, sicuri di condividere da sempre un percorso comune di  avanzamento sociale e culturale del territorio – spiega il presidente del Comitato Territoriale Arcigay  Salerno Rocco Del Regno – riteniamo indispensabile che le stesse istituzioni, che le amministrazioni locali e che il Prefetto, prendano  posizione su questa circolare, che ci dicano come intendono procedere e come intendono applicare il diritto al  riconoscimento delle figlie e dei figli delle nostre famiglie. Mentre ribadiamo il nostro impegno sul territorio, rilanciamo  una Assemblea pubblica per le prossime settimane in cui costruire con le altre organizzazioni un Coordinamento  Transfemminista ed Intersezionale che possa raccogliere le energie migliori e tutte le forze possibili intorno al tema dei  diritti delle persone legbtqia+, delle donne, della salute riproduttiva e della mascolinità tossica, della formazione,  dell’ambiente e del lavoro. Abbiamo urgenza – continua Del Regno – che questi temi vengano affrontati con costanza,  determinazione e nel loro complesso. Non può esistere una comunità solidale e giusta senza che questi temi vengano  affrontati nel loro insieme. Così come – continua Del Regno – abbiamo urgenza di denunciare la carenza di spazi  e di dotazioni per le organizzazioni ed in particolare per la nostra associazione che da anni oramai vive una situazione  indecente. Dopo gli atti vandalici del 2019 e dopo le molte promesse da parte delle amministrazioni locali, ad oggi la  sede di Arcigay è di fatto un deposito, senza servizi ed in una situazione fatiscente, comprese barriere architettoniche  inamovibili. Nonostante i nostri sforzi ed il nostro impegno, non sono arrivate risposte a questa criticità- La sede della nostra organizzazione, che raccoglie la comunità lgbtqia+ di tutta la provincia, è  e dovrebbe essere un luogo di aggregazione, accoglienza. Dedichiamo servizi specifici a situazioni molto delicate che  vanno dal supporto legale e psicologico al supporto e all’accompagnamento sociosanitario soprattutto sul tema delle  Infezioni a trasmissione sessuale. Siamo l’unico presidio di rete e di prossimità in questo senso e riteniamo che non sia  civile lasciare questo spazio nelle condizioni in cui versa. Lo sforzo di questi anni nel costruire reti, alleanze, servizi che  nessun altro svolge sul territorio non merita questo trattamento" conclude Del Regno. 

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