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Cronaca

Ha il figlio disabile ma "può lavorare": il giudice nega l'assegno di mantenimento

Il tribunale di Salerno respinde la richiesta di sussidio avanzata dall'ex moglie di un medico. Il ragazzo di 35 anni in questione ha già un'entrata economica

Il tribunale di Salerno ha deciso di non concedere l’assegno di mantenimento al figlio disabile di una coppia di genitori separati anche se afflitto da una parziale disabilità e non autosufficiente.

La storia

A chiedere il versamento di 600 euro all’ex marito, di professione medico, è  stata la madre del 35enne, la quale – riporta Il Mattino - voleva anche l’assegnazione della casa coniugale dove vive con il figlio disabile a causa di un grave incidente. L’altro figlio è studente universitario fuori sede. Soltanto che il collegio della prima sezione civile del tribunale di Salerno (presidente Giorgio Jachia, giudici a latere Guerino Iannicelli e Valentina Chiosi), ha revocato anche il precedente assegno di 400 euro che l’uomo versava in favore del figlio stabilendo che “in sede divorzile concedere l’assegno di mantenimento ad un uomo di 35 anni, significherebbe "costituire una rendita parassitaria e contro legge”.

Il figlio, inoltre, sempre secondo il giudice, oltre ad aver “dimostrato capacità lavorative”, avendo saltuariamente svolto attività presso un caseificio e un’azienda pubblicitaria, gode di “rendite” essendo divenuto titolare di una somma pari a 95mila euro in forza di un decreto ingiuntivo emesso dal tribunale. Infine i giudici hanno respinto anche la richiesta dell’ex moglie di ottenere la casa familiare “posto che – recita la sentenza – venuto meno l’obbligo di mantenimento verso i due figli maggiorenni, risulterebbe ingiustificata tale assegnazione ove fosse fondata sul mero stato di disoccuoazione dei figli.

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