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Cronaca

Finito nel pantano il concorso regionale per le farmacie

“Scelte inopportune della Commissione hanno provocato l’ingorgo amministrativo”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

È ancora impantanato il concorso straordinario bandito dalla Regione Campania per l’assegnazione delle sedi di 183 farmacie. Tanto da spingere Maurizio Manna, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Benevento e membro del Comitato centrale della Fofi, la Federazione nazionale degli Ordini dei farmacisti, a sottolineare l’amarezza dei giovani laureati, “mortificati nelle loro aspettative professionali”. Il concorso, infatti, era stato bandito nel 2013 ed era stato concepito dal legislatore in via straordinaria per dare celerità all’assegnazione delle sedi. Il problema, secondo Manna, è da ricercare in alcune decisioni adottate dalla Commissione di concorso che lo hanno “ricondotto alle tempistiche della peggiore tradizione”.  

“Non era esattamente questo il risultato straordinario che ci si aspettava da una procedura - sottolinea Manna - che si e voluta limitare alla sola selezione per titoli proprio per garantirne una maggiore agilità. La Commissione aveva deciso di assegnare un punto per l’idoneità che però la magistratura amministrativa ha bocciato poiché calcolato su una graduatoria ancora provvisoria del precedente concorso e peraltro, all'epoca, neanche ancora pubblicata”. La Regione Campania, infatti, in questi giorni sta inviando delle comunicazioni finalizzate alla verifica dei titoli dichiarati dai candidati nonché alla notifica delle sottrazioni di punteggio intervenute per sentenza a correggere quelli, in origine, riconosciuti dalla Commissione di concorso”. 

“Purtroppo - aggiunge Manna - non è la sola decisione adottata dalla Commissione di concorso ad aver subìto la censura degli organi giurisdizionali di competenza. La commissione si è determinata a non riconoscere i titoli derivanti da corsi di laurea in discipline equipollenti non allineandosi ai criteri fissati nelle altre Regioni. L'effetto non si e fatto attendere, realizzandosi, a seguito del conseguente proliferare di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, proprio quella palude giudiziario-amministrativa da sempre paventata e stigmatizzata dal presidente Vincenzo De Luca. Dunque non è bastata la volontà politica dell'amministrazione regionale né la innovata agilità burocratica messa in campo per l'occasione, ad avere ragione dell'ingorgo amministrativo nel quale anche questa procedura concorsuale sembra impantanata per effetto delle scelte operate dalla competente Commissione”. “È bene ricordare in proposito - prosegue il presidente dell’Ordine dei farmacisti - come il presidente De Luca, all'inizio del suo mandato, avesse provato a rimodulare la composizione della citata commissione di concorso. Ma tant'è. Per il 22 ottobre è previsto l'ennesimo pronunciamento del Consiglio di Stato all'esito del quale, probabilmente, si dovrà procedere a un'ulteriore rielaborazione della graduatoria che produrrà, è fatale prevederlo, un nuovo proliferare di ricorsi”. “Forse era meglio – conclude Manna – adottare scelte prudenti e inattaccabili, magari semplicemente uniformandosi agli indirizzi prevalenti in ambito nazionale. Pertanto prendiamo atto che, il pur alacre lavoro svolto in questi anni dagli uffici regionali, che va riconosciuto, non è servito a evitare l'ennesimo record negativo”. 

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