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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Fratte

Caso Fonderie Pisano: diverbio tra comitato e lavoratori, la "proposta portafoglio"

Forte del Comitato Salute e Vita: "Mentre il vescovo portava solidarietá, era morta una ragazza di 42 anni che per coincidenza aveva un tumore e abitava a pochi metri da via dei Greci. Aveva un cancro"

Attimi di forte tensione al bar Verdi di Salerno, stamattina, dove il Comitato Salute e Vita capitanato da Lorenzo Forte, anche alla luce dell'incontro di ieri al Ministero, ha tenuto una conferenza stampa per lanciare nuove proposte sul caso Pisano. Otto lavoratori delle Fonderie si sono presentati all'incontro: inizialmente, ne è nata un'accesa discussione. Dopo il diverbio, sei lavoratori sono andati via, altri 2 sono rimasti all'incontro. Forte ha esordito:" Il passato è passato forse per Pisano. Per noi no. Ci saremmo aspettati le sue scuse. Non ha permesso processi pubblici. Guardate: operai..amici nostri, nostri compagni di battaglia. Mentre il vescovo portava solidarietá, era morta una ragazza di 42 anni che per coincidenza aveva un tumore e abitava a pochi metri da via dei Greci. Aveva un cancro". "Non abbiamo certezza che siano state solo le Fonderie Pisano  provocarle il male, ma sul fatto che abbiano contribuito non c'è dubbio. - ha continuato Forte rivolgendosi ai dipendenti - Voi a Pisano non potete dire niente perchè vi dá lavoro: se però la magistratura non aprirà l'opificio, potete proseguire la battaglia insieme a noi. Vi diamo i nostri avvocati. Potete chiedere il sequestro dei beni".

Poi, la "proposta portafoglio", già attuata in Friuli ed anche in Campania nelle situazioni di emergenza. A spiegare di cosa si tratta, ancora Forte: "Ci si accorda con la Regione e con il Ministero, per esempio, dando le commesse di Pisano ad altre fonderie. Alcuni dipendenti lavorerebbero alla bonifica del sito in attesa di delocalizzare l'azienda e altri andrebbero in cassa integrazione. Pisano avrebbe un profitto vicino allo 0 ma manterebbe i lavoratori e non perderebbe le commesse. Chi ha prodotto le commesse di Pisano - prosegue Forte-  non potrebbe avere lavoro da chi ha commissionato, appunto, quelle commesse per 5 anni, in accordo con Ministero e Regione". In questo modo, secondo il Comitato, verrebbero garantiti il lavoro, le commesse e un'azienda nuova con un impianto a norma.

Intanto, sempre a proposito della riunione di ieri al Ministero, il Comune di Salerno ha fatto sapere attraverso una nota stampa che "si è stabilito che ciascuna amministrazione presente, secondo le proprie rispettive competenze, procederà ad attivare tutte le azioni necessarie a sostenere l'iniziativa della delocalizzazione dell'impianto attualmente collocato nel quartiere Fratte, inclusa la disponibilità di Invitalia ad acquisire e valutare il piano presentato dall'azienda. La stessa azienda, su richiesta del Comune di Salerno, si impegna alla bonifica dell'attuale sito a seguito della delocalizzazione. L'azienda ha, inoltre, confermato la propria disponibilità a ritirare la procedura di mobilità attività nei giorni scorsi, in base alle verifiche che nei prossimi giorni la Regione Campania attuerà in merito alle possibilità di attivare gli ammortizzatori sociali previsti dalla normativa vigente", scrive il Comune.

Ed oggi, come annuncia la Cgil, alle ore 16, si svolgerà l’assemblea sindacale dei lavoratori della Fonderia Pisano, presso la struttura produttiva di Via dei Greci, alla quale parteciperà il Segretario Nazionale della Fiom, Maurizio Marcelli.


 

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