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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Fonderie Pisano: Consiglio Stato respinge il ricorso dell'associazione "Salute e Vita"

I giudici della quarta sezione, tra l'altro, scrivono che "dallo studio Spes non si ricava una specifica attribuzione dei livelli di contaminazione presenti nella valle dell'Irno ed il conseguente rischio di esposizione all'attività della fonderia"

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso proposto dall'associazione Salute e Vita, che aveva impugnato la sentenza del Tar di Salerno che non ha annullato, come richiesto, il decreto della Regione Campania con cui era stato approvato il progetto di riesame e di adeguamento dell'Aia rilasciata alle Fonderie Pisano. Una attività industriale da tempo al centro di una querelle tra movimenti civici e proprietà su un presunto inquinamento dell'aria nella zona della città in cui insiste lo stabilimento. I giudici della quarta sezione del Consiglio di Stato, tra l'altro, scrivono che "dallo studio Spes non si ricava una specifica attribuzione dei livelli di contaminazione presenti nella valle dell'Irno ed il conseguente rischio di esposizione all'attività della fonderia". "Non è possibile trarre da tale studio argomenti per contestare il mancato espletamento della V.I.A. Inoltre, va tenuto presente che la V.I.A. riguarda opere o interventi di nuova realizzazione, mentre nel caso in esame si tratta, come affermato nel provvedimento del 30 maggio 2019, di interventi di lieve entità e circoscritti in un breve arco temporale, cioè di un adeguamento tecnico che dovrebbe comportare miglioramenti quanto all'impatto ambientale", si legge ancora. 

La sentenza

L'associazione, annota il giudice, "insiste nel ritenere che per mantenere l'Aia la Fonderia avrebbe dovuto presentare un più radicale progetto di revamping che, pero', la Regione non ha ritenuto necessario dal momento che, dopo aver dato una valutazione negativa di precedenti progetti, ha infine espresso un parere positivo sull'ultimo presentato ed oggetto del provvedimento del 30 maggio 2019". Dagli atti, poi, "non si ricava l'esistenza di una situazione di palese superamento dei limiti previsti per l'immissione in atmosfera di prodotti inquinanti, per cui quando l'Arpac attraverso i suoi monitoraggi riscontrerà una siffatta situazione potrà essere messo in discussione l'assetto definito con l'ultima conferenza di servizi". "Peraltro - si legge ancora nella sentenza pubblicata - non va dimenticato che gli amministratori della fonderia sono sempre stati assolti dalle imputazioni relative a reati ambientali. Va osservato comunque che si sta valutando la possibilità di delocalizzare la fonderia, tenuto conto che essa si trova ormai inserita in una zona residenziale, diversamente da quando era sorta". Proprio la delocalizzazione, il presidente delle Fonderie Pisano spa, Guido Pisano, in una nota, conferma che è "attività che la nostra azienda, anche se con mille difficoltà, sta portando convintamente avanti". Ad ogni modo, le Fonderie Pisano "accolgono con soddisfazione questa ennesima sentenza che legittima il corretto operato, a dimostrazione che, quando giudici terzi analizzano nella interezza le vicende dell'azienda, non possono che confermare il pieno rispetto delle procedure e delle leggi".

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