Frana a Buccino e San Gregorio Magno, Iannuzzi e Valiante: "Stato d'emergenza"
Il deputato e il consigliere del partito democratico chiedono al governo lo stato di emergenza per le zone colpite dalla frana dello scorso 7 ottobre
Il deputato salernitano del partito democratico Tino Iannuzzi ha presentato una interrogazione urgente al presidente del consiglio ed ai ministri delle politiche agricole, dell'ambiente e delle infrastrutture per chiedere la rapida dichiarazione, da parte del governo, dello stato di calamità naturale e di emergenza in relazione al violentissimo nubifragio che, lo scorso 7 ottobre, ha colpito la frazione Teglie al confine tra i comuni di San Gregorio Magno e Buccino, determinando una frana nella zona.
"Ne sono derivati danni pesantissimi, a causa dell'esondazione e dello straripamento del torrente Matruro, con una enorme ondata di acqua, di fango, di massi e di pietre, di detriti vari che si è abbattuta sull'abitato di Teglie, con abitazioni allagate, aziende agricole e zootecniche devastate, allevamenti e coltivazioni distrutti, impianti elettrici lesionati, infrastrutture stradali, a cominciare dalla strada statale 268 nel tratto fra San Gregorio Magno e Buccino, gravemente danneggiate. Sono state immediatamente sgomberate più di cinquanta famiglie ed oltre duecentocinquanta persone.
La tempestiva dichiarazione dello stato di emergenza - prosegue Iannuzzi - è il presupposto indispensabile per assegnare con urgenza le risorse finanziarie necessarie per fronteggiare e riparare i danni così rilevanti ed ingenti alle abitazioni, alle attività economiche ed alle infrastrutture, per garantire la messa in sicurezza ed il risanamento idrogeologico dell'intera zona, la sistemazione e la regimentazione permanente dei torrenti e dei corsi di acqua che attraversano quel territorio".
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere regionale Pd Gianfranco Valiante: "La frazione di Teglia, ai piedi della Melara, resta una frazione ad alto rischio. E' necessario intervenire immediatamente per mettere in sicurezza e regimentare i valloni per far si che le settanta famiglie ora sgomberate possano tornare nelle loro case senza preoccupazioni e per consentire la riapertura delle attività produttive, completamente distrutte, ora in ginocchio per la chiusura forzata. Il mio auspicio - conclude - è che il governo conceda lo stato di emergenza e di calamità naturale e che si ritorni prestissimo alla normalità". Le prime stime dei danni, secondo Valiante, sono state quantificate in 28 milioni di Euro comprensivi dei lavori di messa in sicurezza dei valloni dealveizzati.