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Cronaca Nocera Inferiore

Frana di Monte Albino, scatta la prescrizione. Le famiglie delle vittime: "Ingiustizia è fatta"

Dopo quindici anni di attesa il giudice Donnarumma del tribunale nocerino ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti del titolare di una cava per intervenuta “prescrizione” del reato

Si è tenuta oggi l’ultima udienza del “processo bis” relativo alla frana di Monte Albino a Nocera Inferiore che, il 5 marzo 2005, provocò la morte di tre persone. Quel drammatico giorno morirono Rosa e Mattia Gambardella e Alfonso Cardamone: furono travolti dalla colata di fango e i loro corpi vennero ritrovati solo il giorno dopo. 

La prescrizione

Dopo quindici anni dai fatti, il giudice Donnarumma del tribunale nocerino ha dichiarato il non doversi procedere nei confronti del titolare di una cava per intervenuta “prescrizione” del reato. L’uomo era imputato per frana colposa. In precedenza, era stato condannato a tre anni per omicidio colposo. Ma la Cassazione annullò quella condanna per un difetto nella notifica all’imputato, facendo ripartire l’iter dall’udienza preliminare.

Le reazioni

Appresa la notizia della decisione del giudice, le famiglie delle vittime (e non solo) che, negli anni, hanno dato vita al comitato “Rete Difesa del Territorio” commentano su Facebook: “Tanta rabbia e amarezza. Ingiustizia è stata fatta”. Tanta amarezza anche da Alfonso Mazzariello del comitato "vittime 5 marzo 2005": "È il giorno in cui hanno perso tutti. La giustizia non è riuscita a dare un giudizio ,come gli affida la costituzione. Le vittime non hanno avuto riconosciuto una sentenza che avrebbe permesso di iniziare un'azione civile su basi certe. E in ultimo non ha vinto nemmeno l'imputato che non è stato dichiarato innocente. In fondo abbiamo perso tutti".

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