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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Francesco è riuscito nel suo intento: ha duettato con Baglioni

Da anni malato di parkinson, ha realizzato il suo desiderio: far parlare della sua malattia

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di SalernoToday

La musica può tutto. Il parkinson non toglie anni alla vita ma cerca di togliere vita agli anni. Francesco D’ Antuono, 49 anni Malato di Parkinson va controcorrente, e ancora una volta ha voluto dimostrare che di Parkinson si può vivere bene. “Si, il malato di Parkinson tende a nascondersi – afferma D’ Antuono – io invece voglio dimostrare che di Parkinson si può vivere dignitosamente nonostante le mille difficoltà che ti procura. Dopo aver sensibilizzato l’opinione pubblica attraverso la partecipazione a numerose trasmissione televisive anche a livello nazionale e aver fatto parlare di se tanti artisti, il 19 Marzo, nel giorno della festa del papà, Francesco accompagnato da Aldo Severino che oltre ad essere suo amico, ha preso a cuore le sue vicissitudini, è stato ospite, per la seconda volta, di Claudio Baglioni.

“Vorrei ringraziare il Sig. Claudio Baglioni che ha dimostrato una grande sensibilità nei miei confronti ed nei confronti di chi soffre in generale - ha dichiarato Francesco - e solo grazie all’aiuto di Aldo che ha tessuto le fila di questo incontro con le sue conoscenze e capacità, che ho potuto coronare in parte il mio sogno, vale a dire, cantare con Baglioni e veicolare il mio messaggio sul Parkinson”. “Sono particolarmente soddisfatto – a parlare è stavolta Aldo Severino presidente Confesercenti Angri e presidente vicario Confesercenti Provinciale di Salerno – con Francesco ho un rapporto d’amicizia consolidato, non è la prima volta che lo accompagno in occasioni del genere e condivido in pieno il suo progetto di diffusione del messaggio sul Parkinson. Quando lo vedo felice anche io lo sono. La giornata di ieri è stata una soddisfazione a metà, per via del suo “inquilino dentro”, prendendo spunto dal titolo di un suo libro che parla proprio del Parkinson, ma pur sempre una soddisfazione. Vederlo sofferente, ti fa stare male e ti apre il cuore, ma alla fine vedere la felicità sul suo viso, fa stare bene tutti quelli che gli sono vicino.

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