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Cronaca Angri

Funerali di Roberto Longobardi ad Angri, rabbia e commozione

Oltre 2mila persone erano presenti alle esequie del 31enne morto in una esplosione in casa mentre fabbricava fuochi d'artificio

Rabbia e commozione ieri ad Angri in occasione dei funerali di Roberto Longobardi, il 31enne tragicamente morto in una esplosione verificatasi nella propria abitazione nella giornata di sabato 15 dicembre: il giovane stava preparando "artigianalmente" fuochi d'artificio. Erano più di duemila le persone che si sono recate presso la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli per dare l'ultimo saluto ad un giovane descritto da tutti come un ragazzo solare, generoso e che "non meritava una fine del genere". Roberto è morto lasciando la moglie ed un figlio di appena un mese: una tragedia che ha notevolmente scosso i familiari e tutta la comunità di Angri, dove il giovane era molto conosciuto.

Secondo le indagini dei carabinieri (la procura della Repubblica di Nocera Inferiore ha aperto un'inchiesta) nella casa sconquassata dall'esplosione Roberto stava fabbricando fuochi artificiali senza autorizzazione: sembra che nessuno nel vicinato sapesse del fatto che nel garage dell'abitazione fosse stato allestito un "laboratorio di fuochi d'artificio". Roberto lavorava come operaio e probabilmente la vendita dei fuochi d'artificio era un modo per arrotondare le entrate.

Uno dei fratelli, giunto sul posto dopo l'esplosione, aveva tentato di togliersi la vita ma era stato salvato da un altro fratello e dai vicini di casa: è stato quindi ricoverato in gravi condizioni presso l'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Non si è trattato, purtroppo, della prima tragedia del genere nella cittadina di Angri: nel 1995 quattro persone rimasero uccise per l'esplosione di una fabbrica - regolare - di fuochi pirotecnici che sorgeva alle pendici del monte Taccaro, la cima che sovrasta la cittadina in provincia di Salerno.

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