"Chiami i carabinieri? Non sai chi sono io": in due nei guai per furto e minacce a Eboli
M.C. in custodia cautelare in carcere e D.A.A, convivente della figlia, ai domiciliari, sono accusati di furto aggravato in concorso
Carabinieri di Eboli in azione: è stata eseguita un’ordinanza applicativa di misura coercitiva personale, emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura Distrettuale nei confronti di 2 persone, M.C. in custodia cautelare in carcere e D.A.A, convivente della figlia, ai domiciliari.
Il furto aggravato
I due sono accusati di furto aggravato in concorso, anche con altre due persone denunciate a piede libero: si sarebbero impossessati dell’incasso giornaliero di 3.150 euro, di una slot machine posizionata all’interno di un bar di Santa Cecilia di Eboli. Uno dei due uomini colpiti dalla misura cautelare, è stato trovato in possesso di uno strumento in ferro, utile a forzare la gettoniera delle slot machine.
Gli indagati
I due indagati, successivamente al furto, avevano minacciato il titolare del bar di danni gravi ed ingiusti, qualora avesse chiamato i Carabinieri, in particolare il M. C. con la frase: “Ma tu lo sai chi sono io?”, ricordava la loro appartenenza, “anche familiare” allo storico clan: per quella minaccia, dunque, ha usato il “metodo di stampo camorristico”. Tutto è iniziato da un’indagine avviata nel mese di aprile, condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Eboli e con l’ausilio della Stazione Carabinieri di Santa Cecilia, che ha consentito di documentare i reati.