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Cronaca

Giornate della Scuola Medica Salernitana: domani l'ultimo appuntamento

I molteplici volti delle cellule staminali, questo è il tema del convegno che chiuderà domani, sabato 25 ottobre dalle 08:30 alle 19:00, Le giornate della Scuola Medica Salernitana. Tra i vari ospiti internazionali è atteso anche il ministro Lorenzin

I molteplici volti delle cellule staminali, questo è il tema del convegno che chiuderà domani, sabato 25 ottobre dalle 08:30 alle 19:00 presso il Grand Hotel Salerno, Le giornate della Scuola Medica Salernitana, evento organizzato dall'Ordine dei medici e degli odontoiatri di Salerno e giunto alla XV edizione. Dopo un'introduzione sul tema durante la quale prenderanno la parola, tra gli altri, il presidente dell'Ordine dei medici e deglio odontoiatri di Salerno Bruno Ravera, il Rettore dell'Università degli studi di Salerno Aurelio Tommasetti ed il direttore scientifico dell'Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma Ruggero De Maria Marchiano, alle 10 ci sarà la prima sessione dal titolo Aspetti bioetici e regolatori, moderata da Liana Harvath, FormerOfficial, U.S. Food and Drug Administration e Alessandro Nanni Costa del Centro Nazionale Trapianti alla quale parteciperanno esperti internazionali tra i quali il professor Lucio Mele della Louisiana State University and Louisiana Cancer Research Consortium. E' atteso, inoltre, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

La seconda sessione,  riguardante le Cellule staminali: dalla ricerca all'applicazione clinica, sarà moderata da Angelo Massari, Direttore Dipartimento Patologia Clinica e Medicina Trasfusionale  del San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Salerno e da Paolo Barone, Ordinario di Neurologia della Facoltà di Medicina Università di Salerno. Interverranno, tra gli altri, Radhika Pochampally, University of Mississippi Medical Center, USA eStefano Stifani, McGill University and Montreal Neurological Institute and Hospital.

Alle ore 15 il convegno riprenderà insieme a Gregorio Laino, Istituto di Chirurgia Orale e Maxillo-Facciale della Seconda Università di Napoli, Umberto Galderisi, Biologia Molecolare Seconda Università di Napoli, Gianluigi Condorelli, Istituto Clinico Humanitas e Cattedra di Cardiologia, Università Milano. Modereranno quest'incontro Generoso Andria, Ordinario di Pediatria presso l'Università Federico II di Napoli e Giuseppe Di Benedetto, Direttore Dipartimento Cuore Azienda del San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona.

La quarta sessione, invece, avrà come tema Il lato oscuro delle cellule staminali. A moderare sarà  Carmine Selleri, Direttore S.C. Ematologia e Trapianti di Cellule Staminali Emopoietiche del San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona e da Ruggero De Maria Marchiano, Direttore Scientifico Istituto Nazionale Tumori Regina Elena Roma. Tra i relatori figurano Robert Clarke, University of Manchester, Alfonso Maria D’Arco, Direttore S.C. Medicina Interna e Oncoematologia Ospedale Umberto I di Nocera Inferiore e Silvana Morello, del Dipartimento Farmacia Università Salerno.

"Nell'edizione di quest'anno - commenta Bruno Ravera, presidente dell'Ordine dei medici di Salerno - risalta un convegno sulle cellule staminali, con la partecipazione dei maggiori studiosi di questa affascinante e controversa realtà. Le cellule staminali rappresentano oggi il campo di ricerca più tumultuoso e ricco di speranze, un percorso lungo e pieno di attese. Queste particolari cellule, se poste in opportune condizioni sono infatti in grado di moltiplicarsi e differenziarsi in cellule di diversi tessuti, dando origine a vari tipi di cellule presenti nell'organismo. Di qui il pensiero e la speranza che il loro impiego potrebbe consentire di intervenire sul decorso di patologie di difficile o impossibile trattamento, tra cui il diabete, il Parkinson, l'Alhzeimer, la sclerosi multipla, distrofie muscolari, numerose malattie cardiache e alcune malattie tumorali”.

Di cellule staminali si è già parlato questa mattina insieme al professor Luciano Miele nel corso della tavola rotonda Cellule staminali: presente e futuro, moderata dal giornalista Luciano Onder che ha ricevuto il Premio Internazionale Scuola Medica Salernitana 2014 per il Giornalismo Scientifico. “La tematica che stiamo trattando è quanto mai importante - ha commentato Miele - Lo testimoniano i tantissimi studi clinici che vengono condotti sulle cellule staminali. Attualmente esistono 31.313 ricerche scientifiche inerenti le staminali, ma solo 302 sono  gli studi clinici condotti su pazienti umani. La media, dunque, è di 1 studio su 100. Siamo ancora allo stadio fortemente sperimentale. La speranza, ovviamente, esiste, ma non bisogna alimentare inutili e pericolose illusioni nella gente. Bisogna portare avanti studi clinici ben controllati. Attualmente si assiste - continua il professor Miele - ad un fenomeno preoccupante. I pazienti, ad esempio, si recano nella Repubblica Dominicana o in Cina, dove i controlli regolatori sono del tutto insufficienti, per sottoporsi a trattamenti con cellule staminali. Si tratta di veri e propri viaggi della speranza. Questo è l’equivalente di andare a Lourdes, ma almeno il santuario di Lourdes non si fa pagare. Lì vi è una speranza nel miracolo. Siamo umani, tutto è possibile, ma stiamo parlando di miracoli e non di risultati scientifici”.

Miele, poi, fa una differenza tra la realtà italiana e quella americana: "Negli Stati Uniti e nei Paesi Nord Europei non è possibile fare uno studio clinico senza adeguati controlli regolatori. La Food and Drug Administration, dove ho lavorato, è tuttora il miglior esempio internazionale di come sia possibile fare studi clinici anche rischiosi, attraverso protocolli ben controllati. Negli USA non è possibile fare un trattamento clinico nuovo senza avere l’autorizzazione dall’FDA. In America, però, rispetto all’Italia, non esistono lungaggini burocratiche. Tutto è molto più veloce. Per dare un trattamento sperimentale a un essere umano è necessario dimostrare all’Agenzia che si hanno abbastanza informazioni per ritenere che lo stesso sia almeno sufficientemente sicuro e che si sappia quali siano gli effetti collaterali. Lì a decidere è solo la FDA, avvalendosi di un pool di esperti.  Non è possibile alcuna intromissione della magistratura nella valutazione della fase autorizzativa. Si dà per scontato che un giudice non possa avere la sufficiente competenza per cambiare il parere di esperti del settore. In Italia, penso al Caso Stamina, la magistratura può interferire e bloccare o sbloccare un trattamento. In America sarebbe impensabile”.

(Foto Massimo Pica)

Giuramento di Ippocrate/Unisa/Foto di Massimo Pica

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