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Cronaca

Gravidanza a rischio: due gemellini nati al "Ruggi" alla trentatreesima settimana

Questa è la storia di Melinda e Deborah, che il 20 ottobre 2016 sono diventate una coppia di fatto e il 23 giugno scorso hanno coronato il proprio sogno: avere figli

Questa è la storia di Melinda e Deborah, che il 20 ottobre 2016 sono diventate una coppia di fatto e il 23 giugno scorso hanno coronato il proprio sogno: avere figli. E' accaduto grazie "all'angelo con il camice bianco", come hanno definito il dottore Raffaele Petta. Alla 33.esima, settimana, nonostante il quadro clinico complicato, sono nati Melany (1450 grammi) e Santiago (1775 grammi). 

L'equipe

Uno dei gemellini era andato in sofferenza ed in seguito ad un consulto telefonico con il medico era stata concordata l’esecuzione di un taglio cesareo di urgenza. Il dottore Petta, Primario del Reparto di ” Gravidanza a rischio”, per la delicatezza del caso, è prontamente accorso all’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno e con la sua supervisione i dottori Mario Polichetti con il dottore Michele Romaniello e l’ostetrica Elvira Figliolia hanno eseguito l'intervento. I gemellini sono stati assistiti dal dottore Raffaele D’Ambrosio e dalla dottoressa Angela Plantulli.

La storia

A febbraio 2018 era arrivata la desiderata gravidanza, ottenuta con la tecnica procreazione assistita effettuata a Malaga, in Spagna. Deborah portava avanti la gravidanza ma il piccolo Lèon, dopo la rottura della sacca e la perdita del liquido amniotico, oltre ad un’infezione entrata in circolo sia per la mamma che per il piccolo, ha avuto fin da subito poche speranze di vita. In quei giorni dolorosi c'è stato il primo incontro con il dottore Raffaele Petta, che ha ravvisato la necessità di intervenire per evitare che la setticemia potesse provocare ulteriori danni a Deborah. A novembre 2018 la lieta notizia di una nuova gravidanza e poi il parto. Le notizie sono state fornite dalla mamma dei gemellini e non dal dottore Petta, che non ha potuto rilasciare dichiarazioni perché non autorizzato dalla Direzione del Ruggi. La famiglia ha voluto però ringraziare il dottore e l'equipe.

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