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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Fiat e Grimaldi lasciano il porto di Salerno, la Cisl: "Intervenga Caldoro"

Il segretario Lucci: "Occorre realizzare in tempi record quelle infrastrutture necessarie a incrementare il traffico ro-ro auto, asset strategico per il porto di Salerno, senza penalizzare gli altri segmenti commerciali"

Il gruppo armatoria Grimaldi e quello automobilisti Fca-Fiat starebbero per delocalizzare le loro attività dal porto di Salerno a quello di Civitavecchia. Una notizia che agita e non poco le sigle sindacali che guardano con preoccupazione al futuro degli attuali lavoratori al servizio dei due groppi player internazionali.  A lanciare l’allarme è Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania: “E’ inaccettabile che siano costretti a siano costretti a delocalizzare parte delle loro attività sul porto di Civitavecchia a causa della lentezza di chi ci governa. Le risorse - spiega - per potenziare ulteriormente lo scalo salernitano ci sono perchè la Campania ha la disponibilità di oltre 2 miliardi di euro da spendere entro il 2015. Il presidente Andrea Annunziata ha già ampiamente dimostrato, a differenza del commissario del porto di Napoli, Francesco Karrer, di saper spendere bene e velocemente i fondi Ue per rendere competitivo lo scalo salernitano. Ma non bisogna mai abbassare la guardia, perché il mercato è sempre in costante evoluzione e le occasioni perse oggi non e' detto che si ripropongano domani".

Per questo la leader campana della Cisl lancia un appello al governatore Stefano Caldoro: “Ha più  volte sostenuto in questi ultimi giorni di non essere interessato alle provocazioni da campagna elettorale, ma alle risposte concrete. Bene: lo dimostri ancora una volta con i fatti. Convochi in queste ore, nell'ambito della cabina di regia sulla logistica e la portualità, un tavolo con l'Autorità Portuale di Salerno e le forze sociali. Bisogna predisporre con urgenza gli atti necessari per tenere qui in Campania Grimaldi e Fiat. Occorre realizzare in tempi record quelle infrastrutture necessarie a incrementare il traffico ro-ro auto, asset strategico per il porto di Salerno, senza penalizzare gli altri segmenti commerciali che pure sono in forte crescita. Serve però – ribadisce Lucci -  uno scatto di reni da parte della politica a tutti i livelli. Noi non siamo interessati al talk show che sta andando in onda in queste ore tra maggioranza e opposizione sulla spesa dei fondi europei. Siamo sempre stati in prima linea ad aiutare i soggetti attuatori che hanno in mano quella spesa, non a partecipare al gioco del tanto peggio tanto meglio".

Infine l’esponente Cisl aggiunge: “Se ancora oggi, infatti, le due Autority non hanno una governance condivisa è anche per il provincialismo conservativo e miope che accomuna certi imprenditori e certi amministratori locali che temono di perdere potere e spazi di gestione e non tanto per la pur legittima preoccupazione di affondare nelle sabbie mobili del porto di Napoli. Nonostante questo bisogna sostenere l'azione del porto di Salerno, ora più che mai, soprattutto perché  bilancia la retrocessione del porto di Napoli. Per noi della Cisl - conclude Lucci - la competizione elettorale si misura su queste azioni: serve meno autoreferenzialità e più capacità  di cogliere ogni occasione che ci viene offerta per creare lavoro e sviluppo". Intanto - da quanto si apprende - il presidente Annunziata avrebbe contattato l'amministrazione regionale per chiedere di investire sullo scalo salernitano 200 milioni di euro di fondi europei.

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