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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Truffa ai danni dello Stato: pescatore incassa indebitamente 40 mila euro

Nel corso dei controlli gli uomini della Capitaneria di Porto hanno accertato che l'uomo era sprovvisto sia dei documenti di bordo che di quelli personali.

La Guardia Costiera ha fermato e perquisito un pescatore mentre esercitava, a bordo della sua barca, l’attività di “pesca professionale”. Nel corso dei controlli gli uomini della Capitaneria di Porto hanno accertato che il pescatore era sprovvisto sia dei documenti di bordo che di quelli personali.  E, per questo motivo, hanno scortato il peschereccio all’interno del porto commerciale di Salerno, per svolgere ulteriori verifiche. Al termine delle indagini si è scoperto che l’imbarcazione, di proprietà dello stesso pescatore, alcuni giorni prima era stato posto in disarmo, e cioè era stato sbarcato l’intero equipaggio ed erano stati consegnati in Capitaneria tutti i documenti.  Per tale ragione l’unità non era più autorizzata ad intraprendere la navigazione né, tantomeno, ad eseguire l’attività di pesca.

Non solo. Ma i militari hanno scoperto che lo stesso pescatore, nel 2014, aveva avanzato un’istanza alla Regione Campania con l’obiettivo di ottenere la cancellazione dal registro pescatori marittimi e beneficiare dell’erogazione dei contributi pubblici previsti per i soggetti che abbando nano l’attività di pesca professionale, cosa che infatti era avvenuta. La Giunta, infatti, aveva disposto l’erogazione di 40 mila euro in favore del marittimo, contributi finanziati per il 50% dalla Comunità Europea, per il 40% dallo Stato e per il restante 10% dalla stessa Regione. Beneficiando di tale contribuzione, il pescatore non poteva più esercitare la pesca professionale, e neanche iscriversi al registro dei pescatori per almeno 5 anni.

Nonostante ciò, però, continuava ad esercitare la sua attività. Per questo oraè stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazione pubbliche e di assunzione indebita di comando di nave, mentre l’intero peschereccio è stato posto sotto sequestro dai militari della Guardia Costiera insieme ad altri attrezzi presenti a bordo.

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