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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Appalti truccati al Comune di Salerno, Zoccola ai domiciliari: "De Luca mi disse come ripartire i voti"

Accolta l’istanza di scarcerazione presentata dal suo avvocato Michele Sarno. Dagli interrogatori è emerso il legame di lavoro ed anche elettorale tra il colui che è considerato il "ras" delle cooperative ed alcuni fedelissimi del governatore

E’ stato scarcerato, questa mattina, Fiorenzo Zoccola, ritenuto il “ras” delle cooperative finito al centro di un’inchiesta giudiziaria su presunti appalti truccati del Comune di Salerno. Accolta, infatti, l’istanza presentata dal suo avvocato Michele Sarno: da oggi, Zoccola è agli arresti domiciliari. Nei giorni scorsi è stato interrogato più volte dagli inquirenti per fare luce sui rapporti tra alcuni politici salernitani, dirigenti comunali e le cooperative rispetto all’aggiudicazione dei bandi e al sostegno durante le elezioni regionali e comunali. 

Il rapporto con De Luca

Nel corso dei due recenti interrogatori, Zoccola ha confermato di aver avuto indicazioni di voto da parte del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (non indagato, ndr) in vista delle elezioni regionali. E di essere stato rassicurato dallo stesso ex sindaco di Salerno in merito allo sblocco di una delibera che, all’epoca, gli interessava molto. “Confermo che con il De Luca ebbi un fugace incontro visivo. In quella circostanza (l’inaugurazione della bretella della tangenziale al rione Petrosino, ndr) De Luca mi fece cenno che aveva parlato con il sindaco e che tutto era apposto, riferendosi alla richiesta che io avevo fatto pervenire di accelerare l’approvazione della delibera relativa alla pubblicazione del bando successiva al decreto di sequestro del giugno del 2020”.

La ripartizione dei voti

Zoccola parla del suo ruolo di “garante degli equilibri” tra Comune e cooperative e anche delle indicazioni di voto ricevute proprio da De Luca: “Nella consapevolezza di tale mio ruolo di interfaccia con il Comune, veniva prestata adeguata considerazione alle indicazioni di voto, che in occasione delle competizioni elettorali, fornito alle altre cooperative. Ad esempio,l’indicazione del presidente De Luca circa la ripartizione dei voti alle regionali tra Savastano (attualmente agli arresti domiciliari, ndr) e Picarone (non indagato), nella misura di 70% e 30%, fu da me veicolata alle altre cooperative che avrebbero quantomeno dovuto tenerne conto: il rispetto di tali indicazioni faceva parte dell’equilibrio che si doveva garantire”. E ancora: "Per le regionali avevo circa 1000 voti. Mi sono fatto dare da Savastano un altro nome: questa accoppiata consentiva di controllare i voti ‘miei’". Zoccola è scientifico anche nel controllo dei voti. Per venticinque anni, spiega che ha fatto campagna elettorale per Franco Picarone: "Siamo amici di sangue, il patto di sangue a cui si riferisce è l’aiuto che gli dovevo dare alle elezioni".  

La rottura dei rapporti 

Qualcosa, però, è mutato dopo le regionali: “Dissi a Savastano che avrebbe dovuto riferire a De Luca che non avrei più fatto campagna elettorale in quanto avevano ridimensionato il ruolo di mio fratello all’interno di una partecipata del Comune. Io alle mie coop davo indicazioni di voto”. Di qui l’allontanamento, dopo anni, da quel contesto politico: “Dopo le elezioni sono spariti tutti”.  

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