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Cronaca Acerno

Vergognosi insulti su facebook all'artificiere salernitano ferito a Capodanno

L'agente di 39 anni è originario di Acerno, piccolo comune della provincia di Salerno, dove vivono ancora i suoi genitori. L'ordigno è scoppiato la mattina di capodanno in via Leonardo Da Vinci, vicino ad una libreria del capoluogo toscano

Vergognosi insulti su facebook all'artificiere salernitano ferito dallo scoppio di un ordigno ieri mattina a Firenze. La denuncia arriva dal sindacato di Polizia Ugl che a Padova, nelle prossime ore, presenterà un esposto - denuncia. "Procederemo legalmente in ogni sede per ridare la giusta dignità umana e professionale al collega", dice il sindacato.

Mario Vece, l'artificiere rimasto ferito, è originario di Acerno, piccolo comune della provincia di Salerno. Ha riportato lesioni a una mano e ad un occhio la mattina di Capodanno, davanti alla libreria “Il Bargello” vicina all’associazione politica di estrema destra Casapound, situata in via Leonardo Da Vinci a Firenze. Si tratta di Mario Vece, 39 anni. Dopo essersi diplomato all’istituto tecnico commerciale “Focaccia” di Salerno, nel 1997 si è arruolato nella Polizia. Da quel momento è iniziata la sua lunga carriera piena di traguardi e soddisfazioni. Poi è arrivato il brevetto di artificiere e il trasferimento al comando di Firenze.

Vece, sposato e con due figlie, risiede a Lucca, mentre i suoi genitori continuano a vivere nella comunità salernitana di Acerno.

LA DINAMICA – Un pacco sospetto di grosse dimensioni, confezionato con carta e stoffa e poi rivelatosi una bomba artigianale con timer e relativi fili elettrici, era stato notato ieri mattina intorno alle 5 da un pattuglia della polizia. E' scattata quindi l'evacuazione della zona, lo stop al traffico di via Leonardo Da Vinci e l'intervento degli artificieri. Appena un agente ha iniziato ad esaminare il 'pacco' è avvenuta l'esplosione: Vece è stato trasportato d'urgenza al Cto di Careggi e sottoposto ad intervento chirurgico. I medici non hanno però potuto evitare l'amputazione e la perdita dell'occhio. Sono incorso le indagini di Digos e polizia, con lo stesso questore Alberto Intini che le segue da vicino. Le forze dell'ordine spiegano che il fatto è sicuramente riconducibile a motivi di natura politica, con le indagini che per il momento si concentrano nell'area anarchica.

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