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Cronaca Scafati

Basket: insulti e sputi razzisti contro Givova Scafati a Chieti

Al fine di evitare contatti, il pullman scafatese, prima di abbandonare il parcheggio del PalaTricalle, ha atteso l'arrivo delle forze dell'ordine e, solo dopo un'ora e più dalla fine del match, scortati da due pattuglie della polizia, si è recato presso l'albergo

Dal parquet alla caserma dei carabinieri:  è quanto accaduto per la partita di gara tre dei quarti di finale playoff di serie A2 che ieri sera ha visto confrontarsi la Lux Chieti e la Givova Scafati, vinta dai teatini.  Già dal post partita, la società campana aveva lamentato "sputi, offese, insulti razzisti" di cui sarebbero stati bersaglio gli atleti Gaines e Thomas. Come si legge in una nota della Givova Scafati, il general manager Gino Guastaferro si è rivolto ai carabinieri di Chieti per sporgere denuncia orale contro ignoti "in seguito - si legge nel comunicato - ai gravi episodi che hanno visto coinvolta la società gialloblù prima, durante e dopo la partita persa contro la formazione locale della Lux Chieti, a cui vanno fatti i complimenti per aver interpretato nel migliore dei modi la sfida, vinta con pieno merito".

L'esposto

Nell'esposto, il dirigente "ha evidenziato tutti gli episodi di cui sono stati vittime i suoi tesserati - dice ancora la nota stampa - in particolare i due atleti statunitensi di colore, Gaines e Thomas. Tra la nutrita rappresentanza di supporter teatini presenti (non si capisce come) all’interno del PalaTricalle, un manipolo di pseudo tifosi locali, posizionati in curva, sin dall’ingresso sul parquet delle due squadre, ha inveito con cori e frasi ingiuriose nei confronti di tutti i presenti in campo, utilizzando terminologie ed espressioni che nulla hanno a che fare con lo sport, che entravano nella sfera personale e interessavano anche le rispettive famiglie. A ciò vanno aggiunti i continui sputi provenuti dalle gradinate all’indirizzo dei tesserati gialloblù e soprattutto le offese di chiaro stampo razzista all’indirizzo della coppia di colore Thomas-Gaines, con il secondo che, a partita ultimata, non è riuscito a contenere la rabbia e la delusione all’indirizzo di costoro".

Secondo quanto denunciato dalla società, l'atleta nativo della Florida, "rientrando con massima calma negli spogliatoi, si ritrovava costretto a subire gli sputi provenienti dalla gradinata e gli insulti razzisti da parte di quella nutrita rappresentanza di tifosi locali".

La nota della Givova Scafati

"Nel sottolineare comunque la correttezza e la sportività degli avversari in campo, resta però la perplessità su come questi individui, apparsi in evidente stato confusionale, siano riusciti ad accedere all’interno della struttura che invece sarebbe dovuta essere chiusa al pubblico. Costoro, inoltre, a fine gara hanno approfittato dell’assenza delle forze dell’ordine (era infatti presente solo un vigilante), per proseguire nell’atteggiamento provocatorio e minaccioso, attendendo l'uscita degli atleti dagli spogliatoi. Al fine di evitare contatti, il pullman scafatese, prima di abbandonare il parcheggio del PalaTricalle, ha atteso l'arrivo delle forze dell'ordine e, solo dopo un'ora e più dalla fine del match, scortati da due pattuglie della polizia, si è recato presso l'albergo".

Secondo la denuncia dei campani, ci sarebbero stati "atteggiamenti facinorosi" di alcuni che "a causa dello stato confusionale, hanno indirizzato anche offese e minacce ad alcuni tesserati teatini e alle loro rispettive famiglie, ivi restando assembrati in dispregio delle norme e dei protocolli in tema di prevenzione da covid-19". Di queste persone, sarebbero stati prese anche le targhe.  La dirigenza scafatese auspica "la piena collaborazione della società teatina, affinché quest’ultima collabori con le forze dell’ordine, consegnando l’elenco delle persone che hanno avuto accesso al PalaTricalle e che, come da protocolli e prassi consolidata, prima di accedere alla struttura, avrebbero dovuto compilare e sottoscrivere apposita autocertificazione, con la rilevazione della temperatura corporea".

Lo stesso Gaines, in una Instagram story, ha denunciato ciò che sarebbe accaduto ieri sera a Chieti:

"Ieri sera in gara tre della nostra serie playoff contro Lux Chieti, mentre uscivo dal campo dopo la sconfitta sono stato colpito da sputi provenienti dagli spalti. È la maggiore e più importante forma di mancanza di rispetto e lo è ancora di più in questo periodo in cui viviamo una situazione di massima allerta, attenzione e preoccupazione a non essere contagiati da covid-19. Non so se colui che mi ha sputato addosso fosse o meno contagiato e non so quindi se quello sputo possa avermi provocato qualche spiacevole conseguenza.

Visto che eravamo già amareggiati per la sconfitta subita, che necessità c’era di sputarmi addosso ed inveire contro di me con epiteti razzisti? Non c’è spazio per tutto questo nel basket, si tratta solo di un atteggiamento codardo. I tifosi troppe volte esagerano e mancano di rispetto sia nei palazzetti che sui social media. Siamo esseri umani, prima che atleti, e ci aspettiamo di essere trattati come tali".

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