Caso Crescent, Italia Nostra: "Ci negano accesso agli atti, Miccio stia attento a ripensamenti"

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa indetta da Italia Nostra e il comitato No Crescent in merito alle ombre spuntate asul “tavolo tecnico di confronto” promosso dalla Soprintendenza sulla mezza luna di Bofill. "Ad oggi ci è ancora negato l'accesso agli atti relativi al tavolo privato tenuto tra Soprintendenza e il Comune: non possiamo in tal modo neppure visionare eventuali documenti consegnati a Miccio da Palazzo di Città - fanno sapere il presidente della sezione di Salerno di Italia Nostra, Raffaella di Leo, l'avvocato Oreste Agosto e Pierluigi Morena del No Crescent - Per legge tale accesso è previsto entro due mesi: continuiamo ad aspettare".

"Trasparenza Zero": questa la denuncia e lo slogan degli ambientalisti che, intanto, impugnano una circolare del Ministro dei Beni Culturali in cui si legge che "qualora il Comune determini parere positivo e la Soprintendenza parere negativo su un'opera (proprio come nel caso del Crescent a Salerno), il Soprintendente debba comunicare il preavviso di diniego e il Comune debba adottare un provvedimento definitivo: di tutto ciò nulla è stato fatto", sbottano da Italia Nostra. I legali degli ambientalisti, inoltre, all'unisono invitano Miccio a "fare attenzione in quanto un suo eventuale ripensamento su un atto già discusso potrebbe tirar fuori una situazione di rilievo penale". Infine, sia Italia Nostra che il comitato No Crescent ribadiscono come, in caso di abbattimento dell'opera, "a farne le spese non sarebbero gli stessi cittadini come si vuole far credere, bensì i firmatari delle autorizzazioni quali Comune e società", hanno concluso.

In collaborazione con Roberto Junior Ler