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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Amalfi e la leggenda del tormentato amore della Duchessa Giovanna

Non tutti sanno che la famosa tragedia "La Duchessa di Amalfi", scritta dal noto drammaturgo inglese John Webster, è stata ispirata da una storia vera

Non tutti sanno che la famosa tragedia “La Duchessa di Amalfi”, scritta dal noto drammaturgo inglese John Webster, è stata ispirata da una storia vera: la tragedia presenta in una forma un po’ più romanzata ma non meno drammatica, l’amore tra Giovanna d’Aragona e il suo maggiordomo Antonio Bologna. Chi era Giovanna d’Aragona? Figlia dello sventurato Enrico d’Aragona, figlio a sua volta del re di Napoli Ferrante I, Giovanna ancora 14enne va in sposa nel 1497 al potente duca di Amalfi, don Alfonso Todeschini Piccolomini. Il duca qualche anno dopo muore, e Giovanna, appena ventenne, si ritrova da sola ad amministrare le immense proprietà lasciatele in eredità dal marito. Ad aiutarla in questo arduo compito, però, sarà il maggiordomo di corte, Antonio Bologna, un uomo dai modi colti e raffinati che incanta Giovanna fin dal primo momento. Non passa molto tempo prima che tra i due nasca un’intensa storia d’amore: decidono di sposarsi in gran segreto e nel corso degli anni, Giovanna diventa madre di due figli. 


La notizia del matrimonio morganatico con il maggiordomo, però, non è destinata a restare a lungo ignota: l’unico fratello in vita di Giovanna, il cardinale d’Aragona nonché conte di Gerace, scopre l’inganno della sorella e, per preservare le apparenze sociali, condanna la sorella pazza e dichiara inaccettabile il matrimonio. Minacciato di morte, Antonio è costretto a fuggire lontano e a spostarsi continuamente per scampare alla vendetta del cardinale: sebbene in un primo momento sembrasse aver evitato la cattura, viene però raggiunto a Milano e ucciso da un prezzolato sicario del d’Aragona. Sorte migliore non tocca nemmeno alla povera duchessa e ai suoi due figli: dopo averla dichiarata pazza, il cardinale la fa rinchiudere insieme ai due figli nella Torre dello Ziro di Amalfi, e qui li lascia morire di fame. Un’altra leggenda, invece, vorrebbe la duchessa e i figli trucidati pochi giorni dopo la loro cattura. Ancora oggi si racconta che l’anima dell’infelice duchessa vaghi per i resti della Torre in cerca di quella libertà di cui fu privata in vita. 
 

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