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Cronaca

Giovedì Santo in Carcere con la lavanda dei piedi ai detenuti, l'arcivescovo: "Accogliamo Gesù"

"Il Signore ci viene incontro e ci apre alla speranza - incalza il cappellano del Carcere, don Rosario Petrone - Oggi apriamo il nostro cuore ai segni che ci arrivano, come la lavanda dei piedi. Gesù si mette a servizio, ci aiuta a dare senso alla nostra vita e ringrazio l'arcivescovo che viene a celebrare qui questo momento importante"

Si è tenuta questa mattina, giovedì santo, presso la casa circondariale di Fuorni, la lavanda dei piedi dei detenuti e degli agenti della Polizia Penitenziaria da parte di sua eccellenza l'arcivescovo, monsignor Andrea Bellandi che ha presieduto la santa messa animata dal coro dei gruppi della fraternità di Comunione e Liberazione. "La scelta di venire a celebrare in carcere questa mattina è indicata dalla stessa volontà del Signore che si è avvicinato agli ultimi e ai bisognosi di perdono. La casa circondariale è un luogo di sofferenza per degli errori che tuttavia non pongono nessuno al di fuori di una visione di rendenzione che, anzi, coglie proprio più chi si pente. - ha osservato Bellandi - Mi auguro che con la ripresa della vita ordinaria, anche le persone che usciranno dai luoghi di detenzione troveranno opportunità lavorative e possano essere aiutati a non commettere altri sbagli, ma siano accompagnati e ricevere orizzonti di speranza".

Le riflessioni

"Il Signore ci viene incontro e ci apre alla speranza - incalza il cappellano del Carcere, don Rosario Petrone - Oggi apriamo il nostro cuore ai segni che ci arrivano, come la lavanda dei piedi. Gesù si mette a servizio, ci aiuta a dare senso alla nostra vita e ringrazio l'arcivescovo che viene a celebrare qui questo momento importante. Sta a noi scegliere da che parte stare: accanto a Gesù sulla croce c'erano due peccatori, uno l'ha accolto e l'altro no. Quello che l'ha accolto è stato salvato: c'è sempre speranza, il Signore non ci abbandona mai". 

Il dono

Sua eccellenza Bellandi ha anche donato ai detenuti delle pastiere, in collaborazione con l'ufficio della Pastorale Carceraria presieduta da don Rosario Petrone che ha ringraziato l'arcivescovo per il gentile pensiero.

L'appello dell'arcivescovo:

"Il Signore ci ha amato fino alla fine, ha abbracciato anche il peccato e le nostre miserie e le ha portate sulla croce, soffrendo il male per noi: per Gesù noi non dobbiamo far nulla, dobbiamo solo accogliere il suo amore".

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