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Cronaca

Fonderie, assalto de Le Iene: faccia a faccia con De Luca, il sindaco risponde

Botta e risposta con la giornalista Roberta Rei. Il presidente della Regione Campania risponde alla prima domanda, poi chiede alla reporter di rimettere in tasca la bustina con le polveri che i cittadini raccolgono. Confronto anche con il sindaco Napoli

"De Luca, buongiorno. Le chiedo che cosa ha fatto in tutti questi anni per i cittadini di Salerno che respirano fumi e polveri delle Fonderie Pisano". Il Governatore della Campania guarda la giornalista de Le Iene, la riguarda, rilancia con altri interrogativi: "Prego? Scusi? Mi vuole ripetere la domanda?". Nei paraggi anche cittadini residenti a Fratte.

Faccia a faccia

A margine dell'incontro a Palazzo di Città, sul trentennale del Gruppo Logos, la giornalista Roberta Rei ripropone la domanda e Vincenzo De Luca risponde così: "Quello che fanno tutti i sindaci. Si sono rivolti alle autorità competenti per fare i controlli sulle condizioni ambientali". La giornalista chiede al Presidente della Regione Campania se abbia mai pensato di recarsì lì per un controllo, un sopralluogo. "Ci sono andato". Roberta Rei estrae dalla tasca una bustina "con le polveri che i cittadini raccolgono". Chiede di potergliele lasciare. "Se le tenga lei e le rimetta in tasca - ribatte De Luca - Mi ha fatto una domanda e le ho risposto. Se poi vuole fare propaganda, vada a farla da un'altra parte". La giornalista de Le Iene incalza e fa riferimento alla decisione dell'Arpac, nel 2011, mentre De Luca va via. Presente anche la Digos. Un approccio anche con il sindaco Vincenzo Napoli. "Ho chiesto un confronto immediato - riferisce Roberta Rei all'addetto stampa Peppe Iannicelli - mi pare che scappi e non capisco perché mi chiuda la porta in faccia". L'impasse dura poco, perché il primo cittadino riceve la giornalista e risponde alle sue domande.

La replica del sindaco

"Se ne devono andare subito, delocalizzando l'area e bonificandola - dice il primo cittadino Enzo Napoli, intervistato da Le Iene -. Io sono per la delocalizzazione immediata. Non posso chiudere lo stabilimento, in quanto sarebbe un atto inefficace che non serve a nulla. Il pericolo per la salute dei cittadini va certificato formalmente. Noi abbiamo a cuore la salute dei cittadini così come teniamo al destino dei tanti lavoratori impegnati nella fabbrica. Io non posso fare un atto inefficace. Lo stabilimento verrebbe riaperto dopo tre secondi. Non faccio un atto per accontentare aspetti demagogici. Ci siamo costituiti parte civile nel processo, cosa che generalmente non facciamo perché siamo garantisti. Questo testimonia la nostra sensibilità al problema. Ho fatto, più volte, una lettera di stimolo all'Asl e all'Arpac, chiedendo risposte formali che mi consentissero di chiudere lo stabilimento. Nel momento in cui mi diranno chiaramente di chiudere le Fonderie, io chiudo immediatamente. Serve un atto formale in cui mi dicano che la fabbrica va chiusa. Io ho a cuore la salute dei miei concittadini. Quello che devo fare, lo sto facendo. Io ci metto la faccia e la mia personale responsabilità". La giornalista ha anche mostrato al sindaco la bustina contenente le polveri.

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