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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Dati choc sull'inquinamento: Salerno è al quinto posto in Italia

Buonomo: "Con il silenzio delle istituzioni sta peggiorando in maniera decisiva la qualitá di vita delle persone e delle cittá con conseguenze inimmaginabili dal punto di vista economico, sociale ed ambientale"

Tira una brutta aria nelle città capoluogo di provincia della Campania. Soprattutto perchè le polveri sottili (PM10) continuano, infatti, a soffocare i centri urbani rendendo l’aria irrespirabile e mettendo a serio rischio la salute dei cittadini. Nelle classifica delle sei città piu’ inquinate d’Italia, ben tre sono città campane. A guidare la classifica di Legambiente “PM10 di tengo d’occhio” relativa al 2013, ci sono Torino (126 giorni di superamento, su un massimo di 35 consentiti, del limite medio giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo stabilito dalla legge), segue Napoli (120) che è la seconda città più inquinata d’Italia, poi al quinto posto Salerno (90) e sesta Benevento (89) .

Dati che - secondo Legambiente - indicano la necessità di imprimere un cambiamento decisivo che metta al centro la rigenerazione e riqualificazione urbana, dove il trasporto urbano non sia più incentrato sull’utilizzo del mezzo privato ma sulla mobilità pubblica sostenibile con mezzi a basso impatto ambientale. Temi che saranno affrontati nella  26esima edizione dal Treno Verde 2014, in partenza oggi da Roma e che in Campania farà tappa a Caserta il 28 febbraio, 1 e 2 marzo, la campagna di Legambiente e Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane dedicata al rilevamento dell’inquinamento atmosferico e acustico e pensata per informare, sensibilizzare e promuovere tra i cittadini le buone pratiche per una mobilità sostenibile e per l’abbattimento delle polveri inquinanti.

 “Le nostre città – dichiara Michele Buonomo, presidente regionale di Legambiente - devono tornare a respirare, ad essere più verdi, ad avere uno sviluppo in sintonia con l’ambiente ed essere delle fucine di innovazione. Ripensare i centri urbani, migliorare la qualità di vita e dell’aria significa prima di tutto ripartire dal trasporto pubblico, che si conferma essere un passaggio strategico per il cambiamento dei nostri centri urbani. Oramai da anni nella nostra regione si sta celebrando il funerale del trasporto pubblico: con continui tagli, con la politica che non risolve o fa finta di nulla con i cittadini vittime che continuano a pagare sempre di più per un servizio che non c’è".

Per l'esponente ambientalista "con il silenzio delle istituzioni sta peggiorando in maniera decisiva la qualitá di vita delle persone e delle cittá con conseguenze inimmaginabili dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Basta pensare alla situazione della Circumvesuviana, una autentica vergogna italiana dove - conclude Buonomo - la riduzione delle corse in due anni è stata di oltre il 40% (dal 2011 al 2013) e  per i pendolari diventa sempre più difficile entrare nelle carrozze e in tanti stanno abbandonando il treno per tornare all’automobile".

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