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Cronaca

Caso De Luca, chiesta condanna a 1 anno e otto mesi per Mastursi

L'ex braccio destro del governatore De Luca è accusato di aver lavorato ad un accordo con gli altri coimputati per consentire all'ex sindaco di Salerno di restare in carica alla presidenza della Regione evitando l'applicazione della legge Severino

Rischia una condanna ad un anno ed otto mesi di reclusione Nello Mastursi, fedelissimo di Vincenzo De Luca ed ex capo della sua segreteria alla Regione Campania, perché accusato, in concorso con altri cinque coimputati, di induzione indebita a promettere utilità relativamente alle sentenze che - nell’estate 2015 - avrebbero consentito a De Luca di restare in carica alla presidenza della Regione evitando l’applicazione della legge Severino. Secondo la Procura della Repubblica di Roma Mastursi, che ha chiesto il rito abbreviato, fece tutto da solo e nel suo interesse personale, con l’obiettivo di salvare, con la poltrona del “governatore”, anche il suo incarico a Palazzo Santa Lucia.

I pubblici ministeri capitoli hanno anche riformulato la richiesta di rinvio a giudizio per il giudice Anna Scognamiglio (autrice della sentenza sulla legge Severino che il 22 luglio 2015 aveva reintegrato De Luca); suo marito Guglielmo Manna (dirigente nel comparto sanitario); l’avvocato Gianfranco Brancaccio; l’avvocato Giuseppe Vetrano (candidato alle scorse regionali nella lista Campania Libera) e Giorgio Poziello, infermiere presso l’ospedale “Santobono” a Napoli. Dopo le arringhe difensive, a fine febbraio sarà il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Vilma Passamonti, a decidere sul futuro degli imputati.

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