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Cronaca

Adolescenti e legalità, il libro di Paolo Diana e Claudio Marra

Indagine svolta su alunni delle scuole superiori di Campania, Emilia Romagna, Sicilia e Calabria e condotta dal professor Paolo Diana e dal dottore di ricerca Claudio Marra

Adolescenti e percorsi di socializzazione alla legalità”: così si intitola l’interessante testo scritto, a quattro mani, da Paolo Diana (foto), docente universitario di Metodologia delle Scienze Sociali e Metodi per la costruzione di profili e Claudio Marra, dottore di ricerca in Sociologia, processi comunicativi e interculturali nella sfera pubblica.

Preziosa raccolta dati sull’atteggiamento dei giovani verso la cultura della legalità il libro che, edito dalla Diabasis, rientra nel progetto “Percorsi di cittadinanza & legalità” del consorzio cooperativo “Oscar Romero” di Reggio Emilia, è frutto di un’indagine che ha interessato numerosi alunni delle scuole superiori della Campania, dell’Emilia Romagna, della Calabria e della Sicilia.

Nel nostro territorio, in particolare, sono stati coinvolti gli studenti dell’istituto magistrale “Regina Margherita”, del liceo classico “Tasso” e dell’Itc “Genovesi”. “L’esplorazione delle diverse dinamiche socio - esistenziali, in cui sono immersi quotidianamente gli adolescenti, ha permesso di ricostruire una mappa del senso della legalità, dalla quale poter ripartire per progettare interventi in ambito educativo – ha spiegato il professor Diana – dalla ricerca è evidente come non esista un’omogenea cultura generazionale della legalità, bensì differenti sistemi valoriali ai quali risultano connessi diversi modi di percepire le istituzioni e i suoi rappresentanti”.

Degni di attenzione i dati emersi dall’indagine. Solo il 25% degli studenti del “Regina Margherita”, del “Tasso” e del “Genovesi”, per iniziare, dichiara di rispettare le norme scolastiche. Decisamente insoddisfatti, inoltre, i salernitani circa il loro rapporto con il mondo della scuola, come anche i calabresi che esprimono disagi relazionali al di fuori dell’ambiente familiare. Diversi i livelli di soddisfazione degli adolescenti siciliani, entusiasti del rapporto con scuola e famiglia, non come gli emiliani, palesemente insoddisfatti delle relazioni all’interno delle mura domestiche. Solo il 45,3% dei salernitani, a seguire, ritiene che la gente sia degna di fiducia, mentre l’85,6% è convinto che, avendone la possibilità, le persone approfittino della buona fede altrui.

Se il 42,6% dei campani dichiara di nutrire rispetto per le forze dell’ordine, il 25,4% prova indifferenza e il 16,2% addirittura disprezzo. Attenti alle norme stabilite dai coetanei, i salernitani affermano di adottare due diversi “stili sanzionatori” verso chi trasgredisce le regole del gruppo: da un lato c'è maggiore ricorso a uno stile di tipo persuasivo, come la discussione collettiva (89,4% vs. 82,5% del totale) e dall'altro si ricorre più spesso al rimprovero (49,9% vs.44,9%) mentre il 7% ricorre alla violenza fisica. Preoccupante, infine, il 44,2% relativo agli studenti salernitani secondo i quali le leggi servono solo a limitare la libertà del singolo.

Spera in nuovi fondi per estendere la ricerca all’intera provincia del capoluogo, quindi, il professor Diana: “Diversi professionisti, in maniera volontaria, hanno apportato un valido contributo ad  Adolescenti e percorsi di socializzazione alla legalità, utile strumento per programmare politiche di prevenzione rivolte ai ragazzi: occorrono nuovi fondi per ampliare l’indagine”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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