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Cronaca

Luca Maresca, un trentenne alla corte Bonelli: l'intervista

In attesa della pubblicazione del numero 5 di Orfani, miniserie fantascientifica targata Bonelli, abbiamo intervistato Luca Maresca, il disegnatore salernitano che ha illustrato l'albo

A febbraio verrà pubblicato il numero 5 della miniserie Orfani disegnato dal trentenne salernitano Luca Maresca. Il fumetto, edito dalla Sergio Bonelli editore, parla di 5 ragazzi che, sopravvissuti ad un attacco alieno alla terra, vengono addestrati per fronteggiare la nuova minaccia per l'umanità. Luca Maresca fa parte del team di disegnatori formato per portare avanti questo ambizioso progetto. Lo abbiamo intervistato per Salernotoday.

Da cosa nasce la tua passione per il disegno e per i fumetti in particolare?

Sin da quando ero bambino leggevo i fumetti di Batman, ma la vera passione per le illustrazioni nasce durante il periodo delle scuole medie quando alcuni miei amici mi hanno fatto conoscere Dylan Dog. Ho amato quel fumetto da subito ed apprezzavo in particolare i disegni di Bruno Brindisi e di altri autori. Solo dopo, con mia grande sorpresa, ho scoperto che tutti gli autori che apprezzavo di più erano salernitani, come nel caso di Brindisi, o comunque campani. Dopo le scuole superiori ho prima scelto di iscrivermi alla facoltà di Beni Culturali a Salerno, ma dopo un anno ho optato per l'Accademia delle belle arti di Napoli. Contemporaneamente ho intrapreso un percorso di studi presso la scuola di fumetto di Napoli.

Salerno è una città che ha una forte concentrazione di fumettisti, penso a te e Brindisi, ma anche ad altri. Secondo te come mai questo fenomeno particolare?

Sì, è molto strano. Quello che vedo io è soprattutto un grande ricambio generazionale. Ci sono, infatti, tanti altri giovani autori salernitani che hanno un percorso simile al mio. Mi viene da pensare a Lucilla Stellato che lavora come me alla Bonelli, ma nel team di disegnatori di Nathan Never, oppure Daniela Di Matteo che lavora soprattutto con la Francia. Restando in zona ci sta Pasquale Qualano di Torre del Greco che ha lavorato anche con la Marvel in America. C'è effettivamente una grande presenza di disegnatori nella nostra zona, forse a causa di un particolare allineamento astrale (ride). Chi può dirlo?

Il numero 5 di Orfani è il tuo primo lavoro con la Bonelli. Com'è lavorare per un'azienda che fa parte della storia del fumetto, avendo pubblicato serie come Tex, Zagor, Dylan Dog?

Lavorandoci all'interno provo prima di tutto un grande senso di responsabilità. Ci sono delle professionalità da rispettare, ma è bello essere all'interno del circuito. E' anche interessante conoscere le dinamiche interne che da semplice appassionato di fumetti non si possono neanche immaginare. Tutto ciò porta anche ad una differente consapevolezza di alcune scelte editoriali che, diversamente, sarebbero mal comprese.

Orfani, probabilmente è il progetto più ambizioso della Bonelli negli ultimi anni. Diversamente da altre serie della casa editrice sembra pensato soprattutto per un pubblico internazionale , non solo per la presenza del colore ma anche per le tematiche trattate. Cosa ne pensi?

Il colore sicuramente è la particolarità che più salta all'occhio del lettore, ma la rivoluzione di Orfani non è solo li. Ci sta un metodo di scrittura, da parte degli autori, completamente diverso rispetto ad altri fumetti, più veloce e maggiormente d'impatto. Queste sono piccole rivoluzioni silenziose che però porteranno ad un risultato maggiore. Non so, però, se il fumetto è stato pensato principalmente per il mercato internazionale, ma il numero zero è già stato pubblicato in Germania e credo sia prevista a breve la pubblicazione anche degli altri numeri.

Leggendo sul web una delle critiche maggiori alla testata è la somiglianza al famoso videogioco Halo. Condividi questo punto di vista?

L'ispirazione delle armature dei protagonisti è quella, ma non solo. Penso anche a film di fantascienza come Starship Troopers. E' stato fatto così per creare una continuità, dare un riferimento agli appassionati e non andare a stravolgere una visione complessiva. Le ispirazioni sono inevitabili, si tratta pur sempre di fantascienza bellica. Orfani è un progetto che ha un lavoro di quattro anni alle spalle ed il risultato a mio avviso è ottimo, le armature sono molto verosimili, con un design semplice ed adatto all'ambientazione.

Puoi anticiparci qualcosa sui tuoi prossimi impegni?

Il progetto Orfani prevede due miniserie e forse anche una terza. Attualmente sto lavorando ad un numero della seconda.

Sei anche docente della Scuola di Fumetto di Salerno: cosa consiglieresti ad un ragazzino che vorrebbe intraprendere questa carriera?

Fare una scuola di specializzazione non è fondamentale, ma aiuta dato che dà un'impostazione mentale al talento dei ragazzi. Noto che oggi i giovani sono molto distratti da tante cose: facilmente mentre disegnano vanno su Facebook o fanno altro. La scuola ti fa dedicare in maniera maggiore al disegno, ma è necessaria anche tanta pratica. Due ore settimanali non bastano: quando si sta a casa, bisogna disegnare davvero tanto per acquisire tecnica e scioltezza.


 

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