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Cronaca

Mafia, Fiammetta Borsellino a Salerno: "Mio padre abbandonato dalle istituzioni"

La figlia del giudice siciliano, ucciso il 19 luglio 1992, ha incontrato gli studenti dell’istituto “Galileo-Di Palo”

Questa mattina gli studenti dell’istituto “Galileo-Di Palo” di Salerno hanno accolto Fiammetta Borsellino, la figlia del giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia, insieme agli uomini della sua scorta, il 19 luglio 1992. L’iniziativa si è svolta nell’ambito del tour che la donna sta svolgendo da anni all’interno delle scuole affinchè la Strage di Via D’Amelio non venga mai dimenticata. L' incontro "Paolo Borsellino, a difesa della legalità", fortemente voluto dal preside Emiliano Barbuto e dalla professoressa Antonella Mazzeo è stato reso possibile grazie all' associazione “Nova Juris” promotrice dell'evento e al suo  presidente Luca Monaco.

L’intervento

Nel corso dell’iniziativa la figlia del giudice Borsellino ha dichiarato agli studenti: Non siamo qui a conoscere il personaggio famoso, o a ricordare una storia che non ci appartiene più, ma a trasmettere valori. Mio padre diceva sempre che sarebbe morto quando la mafia avrebbe avuto la certezza che era rimasto da solo  lo Stato e le istituzioni avevano l’obbligo di difendere uomini che portavano avanti un lavoro del genere”. E ancora: “Mio padre non era un eroe, gli eroi sono lontani da noi. Dire che erano eroi significa scaricare le proprie responsabilità. Mio padre era una persona normale che faceva il suo dovere e affrontava le conseguenze della paura. Il suo è stato un atto d’amore nei confronti della propria terra. Considerarli eroi corrisponde a una delega. E la lotta alla mafia non si può delegare, ciascuno deve fare la propria parte”. Infine ha lanciato un appello agli studenti: “Che la morte di mio padre e quanto accaduto deve essere un esempio per diventare un patrimonio culturale di valori da seguire dai giovani di oggi”

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