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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Cava de' Tirreni

Da Malammore a “Malamore”, il film con De Caro fa tappa nel salernitano

Tra gli autori, il salernitano Francesco Caolo. Da sempre impegnato nel mondo della comunicazione, si è stavolta prestato alla fiction, scrivendo dialoghi e collaborando alla stesura della sceneggiatura

E’ stata una settimana davvero intensa quella che si è appena conclusa per tutta la troupe di “Malamore”. Completate le prime scene, con l'utilizzo di diverse location, a Trecase ed Ercolano (Na), sarà il momento dei “non luoghi”, l'escamotage filmico, ideato dal regista Brancaccio nel quale immergere i tratti narrativi più densi: monologhi/confessioni/ricordi da affidare al ritmo sincopato della vita vera, quello che la paura, la memoria, l'ansia - concrete testimonianze di esistenze tormentate - modellano. La settimana prossima, infatti, le riprese proseguiranno in provincia di Salerno, a Cava de' Tirreni.

Una prova attoriale non facile, ad esaltare le sicure doti di cui hanno già dato prova i nostri protagonisti. Eccezionalmente misurato e minimale nella sua asciutta recitazione, Fabio De Caro, il “malammore” di “Gomorra- la serie”. Da “Malammore” a “Malamore”, - sarebbe il caso di dire - con l'arroganza della doppia emme, perde enfasi e maniera ma mostra un' eccitata versatilità che lo conferma attore di grandi prospettiva, tra i più interessanti nel panorama del cinema italiano. Di uno straordinario rigore formale piegato ad una rara sensibilità, l'interpretazione di Laura Amalfi. I suoi enormi occhi neri, teneri e terribili, si fanno le sentinelle dell'anima del mondo. Malamore è un docufilm che racconterà, in maniera diversa dal tradizionale, il terribile incubo dello stalking. Di taglio cinematografico, darà vita ad un racconto commovente, a tratti crudo, che lascerà lo spettatore scosso, ma allo stesso tempo arricchito da una nuova consapevolezza: lo stalking esiste, è sempre esistito, ma spesso non viene riconosciuto. “Lo stalker ama - dice Brancaccio -  Poi, succede qualcosa. Un rifiuto, un allontanamento, e la follia prende il sopravvento”.

Con l’aiuto dei maggiori professionisti del settore, come il noto psichiatra e sociologo Paolo Crepet o la psicologa e criminologa Roberta Bruzzone, e con lo psichiatra Raffaele Sperandeo si cercherà di indagare nel profilo del carnefice e anche delle vittime delle quali si ascolteranno dalle loro voci le storie vere di paura, terrore e incubo. Storie commoventi, spesso vicine ad un epilogo drammatico. Tra gli autori, il salernitano Francesco Caolo. Da sempre impegnato nel mondo della comunicazione, si è stavolta prestato alla fiction, scrivendo dialoghi e collaborando alla stesura della sceneggiatura.

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