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Cronaca

"Entrare in ambulatorio? Sì, ma solo se ha ricevuto la 3° dose di vaccino": Sanità negata da alcuni medici di base a Salerno

Fortunatamente, c'è chi, come il dottor Noia, boccia la scelta di qualche collega che "seleziona" i pazienti

"Venire in ambulatorio? Può farlo solo se ha ricevuto la terza dose di vaccino anti-Covid". Sembra incredibile, ma è vero. Ed accade a Salerno città. Alcuni lettori ci hanno segnalato la risposta ricevuta dalla propria dottoressa di base che ha sostanzialmente negato ai suoi pazienti le visite, qualora non avessero ricevuto la terza dose di vaccino anti-Covid. "Ma come è possibile negarci l'ingresso? Forse hanno stabilito nuovi protocolli per i medici di base?", ci hanno chiesto, scioccati, diversi cittadini. Ebbene, la risposta è un secco "no". Nessun (improbabile) nuovo protocollo, ma solo una scelta assolutamente discutibile da parte di singoli, sperabilmente pochi, medici di base che, dimenticando il giuramento di Ippocrate, preferiscono lasciare soli o, nel "migliore" dei casi, tenere a distanza i propri pazienti, per giunta in un "momento" critico e delicato, come quello che l'intera comunità sta vivendo. Distanziamento interpersonale, mascherina ffp2 e misurazione della temperatura, oltre che igienizzazione delle mani e sanificazione degli ambienti: queste le indicazioni valide attualmente per ricevere gli utenti negli ambulatori. Eppure, c'è chi, in modo arbitrario, impedisce l'accesso al suo studio a chi ne ha regolare  diritto. 

L'osservazione

"Certamente tali colleghi sono la minor parte -osserva il dottor Alessandro Noia di Baronissi, noto medico di base, stimabile ed umano professionista- Prendo le distanze dalla selezione dei pazienti praticata da qualcuno: igienizzare e distanziare, oltre che indossare i dispositivi ffp2, rappresentano gli unici accorgimenti sensati. Personalmente, ho accolto all'evenienza ogni paziente che ne necessitava, anche quando circolavano le varianti più aggressive del Covid. Quando possibile, ricorro a videochiamate o whatsapp, ma quando risulta necessario, è impensabile concedere visite o colloqui solo a chi ha la terza dose. Sono sicuro che la maggioranza dei medici la pensa come me", ha concluso il dottor Noia.

L'auspicio

Quanto ai nostri lettori che ci hanno segnalato la grave scelta della dottoressa salernitana, l'auspicio è che segnalino all'Ordine dei Medici tale situazione, per tutelare e difendere il loro diritto alla salute e, certamente, quello di molti altri malcapitati pazienti. Perchè, in un Paese civile, il diritto alla salute resta universale e imprescindibile. Per tutti.
 

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