Era stato allontanato dall’Università telematica per una serie di irregolarità, ma il suo ricorso al Tar ora è stato respinto. Questa la vicenda che ruota intorno ad un docente che aveva subito un provvedimento disciplinare nel 2015, da parte dei vertici dell’istituto con cui collaborava, presso la sede di Mercato San Severino.

Il fatto

La decisione dell'ateneo era legata a varie ragioni, come «mancanza ai doveri d’ufficio per non aver rendicontato nell’anno accademico 2014-2015 l’attività di ricerca cui era obbligato», nonché per aver violato l’obbligo di fedeltà avendo svolto l’attività in concorrenza tra due istituti. Il docente aveva poi patteggiato una pena per un'indagine che lo vedeva accusato per associazione per delinquere, falsità ideologica, concussione in concorso, violazione delle norme per la repressione dell’evasione, truffa in concorso, truffa aggravata, peculato in concorso, turbata libertà degli incanti, falsità materiale e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Contro il procedimento disciplinare, l’insegnante si era opposto con un ricorso presentato al Tribunale di Napoli, che nel febbraio 2017 si era pronunciato dichiarando il proprio difetto di giurisdizione a favore del giudice amministrativo. Da qui al successivo ricorso al Tar di Salerno, che lo ha respinto. Al professionista veniva contestato, tra l'altro, il mancato rendiconto l’attività di ricerca cui era obbligato, svolgendo poi attività per due università telematiche, violando il regolamento. Nel ricorso, l'uomo aveva chiesto l'annullamento di una precedente ordinanza legata alla sospensione della sua attività lavorativa, comprensiva di stipendio.