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Cronaca Mercato San Severino

Lavori di adeguamento al ponte di Mercato San Severino, gara "viziata": chiusa indagine per 4

Sullo sfondo ci sono i lavori di adeguamento del ponte che collega via Mulino del Pagano e via Curteri di San Vincenzo a Mercato San Severino

Lavori supplementari ma non necessari, con l'obiettivo - secondo le accuse - di favorire una ditta. Sono le accuse della Procura di Nocera Inferiore in un’indagine nei riguardi di quattro persone. Il lavoro investigativo è appena concluso. Sullo sfondo ci sono i lavori di adeguamento del ponte che collega via Mulino del Pagano e via Curteri di San Vincenzo a Mercato San Severino. 

Le accuse

I primi tre imputati rispondono di falso ideologico e materiale. A seguire, ci sono altre quattro gare nelle quali sono coinvolte due ditte con l'accusa di turbata libertà degli incanti. Nel primo caso, i fatti sono datati 17 luglio 2020. Gli indagati sono il responsabile dell’ufficio lavori pubblici del comune, il legale rappresentante della ditta che si aggiudicò la gara e il direttore dei lavori. Secondo l’inchiesta, dopo analisi dell'apposita variante, fu attestato che le opere previste (nel concreto vi era la modifica struttura del ponte, canale consortile Molino del Pagano, reti sottoservizi integrativi e modifica rotatoria) - rientravano nella categoria di lavori «supplementari». Invece, gli stessi erano «prevedibili» in fase di progetto ma non previsti per la tutela paesaggistica e perché non erano ravvisabili cause impreviste. Gli stessi avrebbero comportato un «incremento quantitativo della prestazione originaria negoziale ed altre minori (le demolizioni raddoppiano, gli scavi quintuplicano, il calcestruzzo aumenta del 77%, gli oneri di discarica aumentano di circa 2,5 volte quelle di progetto)» e modificato «in modo consistente le opere previste nel progetto esecutivo - con cambio di materiale da terreno di riporto a cemento armato - , generando un aumento economico e il mancato rispetto dei requisiti di intercambiabilità tra apparecchiature, servizi e impianti esistenti forniti dall’appalto iniziale». 

L'accusa di peculato

I tre rispondono anche di peculato, perchè si sarebbero appropriati della somma residua risultante dall’applicazione del ribasso, circa 102mila euro, che corrispondeva all’importo dei lavori di variante non inquadrabili nella categoria di lavori supplementari ma costituivano, invece, un affidamento diretto tale da richiedere l’espletamento di un'autonoma gara pubblica. L’adeguamento del ponte prevedeva un importo a base d’asta di 295mila euro, che fu aggiudicato alla ditta per 195.521 euro. 

Gare "condizionate": anche una a Salerno

L’accusa di turbata libertà degli incanti viene invece mossa allo stesso titolare della ditta e ad un secondo. Le sedi operative - secondo il pm - recavano il medesimo indirizzo. Entrambe presentarono offerte, tra il 2019 e il 2020, per altri bandi come persone giuridiche distinte, «laddove si trattava di strutture solo formalmente diverse». Nel mirino c’erano i lavori di messa in sicurezza della S.P. 98 a Bracigliano, manutenzione su strade provinciali, realizzazione di tratti di rete idrica a Sant’Angelo di Ogliara e la costruzione di loculi cimiteriali ad Agropoli.
 

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