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Giovedì, 23 Marzo 2023
Cronaca Mercato San Severino

Gang dei furti e dell'usura, gli indagati si difendono davanti al giudice

Il filone investigativo era nato dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, con la fase iniziale seguita dall’ufficio della Procura Distrettuale Antimafia, poi dichiaratasi incompetente e il trasferimento degli atti all’ufficio di Nocera Inferiore

Hanno spiegato le loro ragioni al gip nell’interrogatorio di garanzia, con un generale rigetto delle accuse gli indagati nell’indagine per associazione finalizzata a furti e usura. Tre le persone finite in carcere e una ai domiciliari. Tutti hanno riferito di non avere nulla a che fare con le accuse contestate, chiamandosi fuori dalle ricostruzioni della Procura.

L'indagine

Con loro erano stati raggiunti da obbligo di dimora altre due persone. I reati contestati per le accuse, dai furti in casa - uno anche durante un funerale - alle estorsioni fino all'usura, sono stati consumati sull’area che comprende in particolare Mercato San Severino e Montoro, con una serie di episodi ricostruiti comprendenti l’estorsione, i furti in casa e l’usura, praticati con costanza a danno delle vittime. I carabinieri avevano eseguito l’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Nocera Inferiore su richiesta del sostituto procuratore Davide Palmieri, titolare dell’inchiesta. Il filone investigativo era nato dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, con la fase iniziale seguita dall’ufficio della Procura Distrettuale Antimafia, poi dichiaratasi incompetente e il trasferimento degli atti all’ufficio di Nocera Inferiore. La misura cautelare rappresenta l’esito di un’articolata attività investigativa svolta dall’anno 2019, a partire da quanto dichiarato dal “pentito”, fuori dall’orbita di clan riconosciuti ma inserito in precedenza in un contesto criminale rodato, stabile e in grado di agire con forza sul territorio. Il clan di riferimento non è riconosciuto come tale dagli inquirenti: secondo quanto raccolto dai militari direttamente impegnati, le attività illecite erano svolte con un modus violento e continuo, con i soggetti a spadroneggiare mostrando ampio potere di controllo, consapevoli del timore esercitato su chi li incrociava. L’indagine aveva ricostruito l’esistenza del gruppo criminale specializzato nel commettere diverse tipologie di reati, concludendo numerosi furti in abitazioni, diversi ricostruiti nell’inchiesta

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