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Cronaca

Morte Michele Africola, i familiari: "L'autopsia non è stata eseguita perchè non necessaria"

Ecco le precisazioni dei familiari del 53enne vittima del tragico incidente di Pontecagnano che si aspettano giustizia

L’autopsia sulla salma di Michele Africola non è stata disposta dalla Procura di Salerno perché non necessaria: è bastata, infatti, la ricognizione esterna per appurare che la causa della tragica morte del cinquantatreenne infermiere salernitano è stata dovuta esclusivamente alle conseguenze dell’incidente di cui è rimasto vittima con il suo scooter martedì 5 aprile, in via Verdi a Pontecagnano. Lo precisano i familiari attraverso il loro legale, sottolineando che il decesso è stato causato dai gravi politrami riportarti nel violento impatto prima con la Fiat Punto che gli ha tagliato la strada e poi con l’asfalto dopo la caduta sull'asfalto.

La nota di Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini

La mamma e la sorella dell’uomo, che, soprattutto, ci tengono a chiarire che la decisione del magistrato inquirente, la dottoressa Bianca Rinaldi, di non procedere con la perizia autoptica non ha nulla a che vedere con fantomatici esami tossicologici già precedentemente effettuati sul motociclista: in ospedale, dov’è giunto in condizioni disperate, su Africola è stato effettuato solo un prelievo ematico di base ed erano stati ordinati esami strumentali, ma non c’è stato il tempo di eseguirli, tutto finalizzato solo a un estremo tentativo da parte de medici di intervenire per salvarlo.

Il Sostituto procuratore ha quindi dato subito il nulla osta per la sepoltura ai parenti, che così giovedì 7 aprile, hanno potuto dare l’estremo saluto al loro caro nella chiesa di Santa Maria ad Martyres nel quartiere Torrione di Salerno: una cerimonia funebre seguita da una folla commossa.

Gli esami tossicologici, invece, sono stati effettuati sull’ottantacinquenne di Pontecagnano che guidava l’auto investitrice, e che nel procedimento penale per omicidio stradale aperto dall’autorità giudiziaria è ovviamente indagato. "Oltre a voler riaffermare il buon nome e la reputazione del fratello, che non era sposato e non aveva figli, le due donne ora faranno di tutto per rendergli anche giustizia e per questo, e per fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente.

"I familiari di Michele, pur sapendo che nulla e nessuno potrà riportalo indietro, chiedono con forza di sapere e di capire perché l’automobilista, che percorreva via Verdi in direzione opposta rispetto allo scooter di Africola, ossia verso Battipaglia, abbia svoltato a sinistra per entrare nel parcheggio di alcune attività non avvedendosi che nell’altra corsia, la sua, stava regolarmente sopraggiungendo la vittima, che nulla ha potuto per evitare il veicolo paratosi - contromano - improvvisamente davanti a lui: una imprudenza purtroppo fatale", si legge, infine, sulla nota.
 

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