Ventisei migranti morte sulla nave, condannati i due scafisti della "Cantabria"
Il gip Zambrano ha condannato a sei anni di reclusione ciascuno sia l’egiziano che il libico che, in poco tempo, furono arrestati dai poliziotti della Questura
Linea dura del tribunale di Salerno contro i due scafisti accusati della morte delle ventisei donne trovate a bordo della nave spagnola Cantabria, giunta due anni fa, nel porto salernitano.
La sentenza
Il gip Zambrano, infatti, ha condannato a sei anni di reclusione ciascuno sia l’egiziano che il libico che, in poco tempo, furono arrestati dai poliziotti della Questura. Un anno in più di pena rispetto alle richieste formulate, in precedenza, dalla Procura. Entrambi gli stranieri sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ed omicidio colposo. Si attendono ora le motivazioni della sentenza.
Il dramma
La nave spagnola "Cantabria", approdata con 400 migranti a bordo, le aveva raccolte a largo delle coste libiche. Dopo l'autopsia che ha fatto luce sulle cause del decesso - annegamento o assideramento – Salerno, nelle scorse settimane, ha reso omaggio a Marian Shaka e Osato Osaro, 20 anni, Ugechi Fawour Omba, 29 anni, Ozuoma Okpara, 24, Loveth Jonathan, età non conosciuta, e alle altre donne che non hanno un nome, perché non è stato possibile identificarle. I loro corpi sono stati ospitati in diversi cimiteri della provincia di Salerno.