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Cronaca

Morte al Ruggi per assenza di posti: tre i medici indagati

Dall'ospedale: "Per dovere di chiarezza occorre precisare che la riduzione da 40 posti letto a 16 del Reparto di Malattie Infettive era già in atto a giugno 2012"

Tanta, anzi, troppa l'amarezza per  il paziente  42enne, affetto da HIV, spirato martedì per arresto cardio-circolatorio, mentre attendeva di essere ricoverato al San Leonardo. La Direzione Generale dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno nella giornata di ieri ha affidato al Direttore del Dipartimento dell'Area Critica, di cui fa parte il Pronto Soccorso, un'indagine interna sulla sua morte che ha suscitato numerose reazioni da parte di associazioni e politici.

'Dalla relazione trasmessa, a conclusione dell'indagine interna, si evince che la patologia acuta accertata (38° di febbre e disidratazione) veniva codificata al P.S. in codice verde, cioè bisognevole di terapia idratante e antipiretica, somministrata in costanza di ricovero. Tale terapia, oltre ad una seria di accertamenti di laboratorio, radiografici ed elettrocardiografici veniva prontamente effettuata, anche se il paziente sostava in P.S., per l'indisponibilità di posti letto riservati alla patologia di base, che necessita di ambienti isolati a tutela del paziente stesso per evitare complicazioni infettive gravi dovute all'immunodeficienza HIV indotta'', si legge sulla nota.

''Per dovere di chiarezza occorre precisare che la riduzione da 40 posti letto a 16 del Reparto di Malattie Infettive era già in atto a giugno 2012, decisa dalla precedente Direzione aziendale fin dal 2010 per lavori di ristrutturazione previsti e mai espletati al II piano. Nonostante il triste epilogo, che coinvolge tutti in un sentimento di umana commozione, la Direzione Generale dell'AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, nei fatti, deve dare atto - conclude - che il personale medico e paramedico ha assicurato tutte le indagini e le terapie necessarie nell'arco di tempo che il paziente ha trascorso in pronto soccorso anche se la degenza in sede dedicata non è stata possibile''. Intanto, è attesa per oggi l'autopsia: tre medici del Ruggi hanno ricevuto un avviso di garanzia per l’accaduto.
 

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