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Cronaca Scafati

Donna morta al "Mauro Scarlato", i risultati dell'autopsia in 70 giorni

L'esame autoptico effettuato ieri è durato quattro ore e al momento i periti nominati dalla procura della Repubblica non si sbilanciano sulle cause che hanno portato al decesso di Maria Rosaria Ferraioli

Quattro ore, questa la durata dell'autopsia eseguita sul corpo di Maria Rosaria Ferraioli, la 23enne morta all'ospedale "Mauro Scarlato" di Scafati nella notte tra Pasqua e Pasquetta. La donna era incinta di due gemelli e anche i due feti che portava in grembo sono purtroppo morti. Saranno ora gli esami istologici e le analisi delle documentazioni acquisite dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Nocera Inferiore a fare piena luce sul caso.

Stando a quanto sinora ricostruito dagli inquirenti l'unica cosa certa è che la donna era giunta in ospedale presentando un ascesso tra la coscia e il gluteo destri, sul quale i sanitari del nosocomio scafatese avrebbero deciso di intervenire effettuando uno svuotamento. I periti che hanno eseguito l'autopsia (il medico legale Giovanni Zotti, l'anestesista rianimatore Fernando Chiumento e il ginecologo Giuseppe De Masellis, nominati dalla procura della Repubblica di Nocera Inferiore) al momento non si sulle cause che hanno portato al decesso della 23enne.

I periti hannno settanta giorni a disposizione per presentare una relazione dettagliata sull'esito degli esami avviati ieri. Stando a quanto si è appreso, i periti si starebbero concentrando, tra le altre cose, sul vasto ascesso che la donna presentava, ascesso che avrebbe potuto dar luogo ad una setticemia. Presenti all'autopsia anche i periti nominati dai sette medici indagati nella vicenda dalla procura della Repubblica di Nocera Inferiore e il medico legale Carlo De Rosa, che rappresenta la famiglia della giovane vittima.

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