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Cronaca Fuorni

Morto in carcere a causa di un infarto: "Poteva essere salvato"

Il medico legale Giovanni Zotti spiega nella relazione relativa alla morte di Ivan Gentile che si sarebbero potuti identificare i malesseri che l'uomo aveva avuto alcuni giorni prima della sua morte come sintomi dell'attacco cardiaco che lo ha ucciso

Ivan Gentile poteva essere salvato attraverso un'assistenza sanitaria più attenta: questa è la tesi della consulenza medica depositata in Procura relativa al caso del 43enne trovato morto nella sua cella nel carcere di Fuorni lo scorso novembre. Il medico legale Giovanni Zotti spiega, nella relazione preparata per la Procura, che alcuni semplici esami clinici avrebbero potuto identificare i malesseri che l'uomo aveva avuto alcuni giorni prima della sua morte come sintomi dell'attacco cardiaco che lo ha ucciso.

Adesso sta ad Elena Cosentino, Sostituo Procuratore titolare del fascicolo valutare sulla necessità o meno di ulteriori approfondimenti sul caso. Sembra aggravarsi, quindi, la posizione della cardiologa dell'Asl in servizio presso la Casa Circondariale di Fuorni, al momento unica indagata nella vicenda.

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