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Cronaca

'Ndrangheta, scambio politico elettorale e usura: 49 arresti, blitz anche nel salernitano

L'operazione dei carabinieri è scattata a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nell'ambito dell'operazione denominata "Faust"

Associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi, tentato omicidio, usura e procurata inosservanza di pena. Queste le accuse mosse a vario titolo contro quarantanove persone arrestate, questa mattina, alle prime luci dell'alba, a Rosarno, Polistena e Anoia, nel Reggino, ma anche nelle province di Salerno, Messina, Vibo Valentia, Matera, Brindisi, Taranto, Alessandria e Pavia, dai carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria. Nel Salernitano, custodia cautelare in carcere per S. G. 57 anni, di Olevano sul Tusciano, e A.I. 57enne di Battipaglia. Ai domiciliari P. M. 61 anni, di Roccadaspide.

Il blitz 

Il blitz è scattato a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nell'ambito dell'operazione denominata "Faust". L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria. I dettagli saranno resi noti durante una conferenza stampa da remoto che si terrà alle ore 11 a cura del comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria ed a cui parteciperanno il Procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, ed il Procuratore della Repubblica Aggiunto, Gaetano Calogero Paci.

Operazioni a Campagna e Roccadaspide

Durante l'attività investigativa è emerso il favoreggiamento, da parte di alcuni indagati, della latitanza di un associato, il 65enne D.P., finalizzata ad evitare l’esecuzione dell’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere: L'uomo è stato assicurato alla giustizia nel dicembre 2017, ed arrestato dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno nel comune di Campagna. Fu, invece, arrestato dalla polizia del Commissariato di Battipaglia per detenzione ai fini di spaccio di droga, lo scorso luglio, il 61enne P. M., già agli arresti domiciliari.

Le indagini


Per ottenere il predominio della gestione del traffico illecito di droga, era  stato organizzato anche l'assassinio di un affiliato di una delle articolazioni di ‘ndrangheta operative sul territorio. Il delitto non si è poi realizzato, perché la vittima non è caduta nella trappola criminale e non si è presentata agli appuntamenti. Le indagini hanno consentito di rilevare diversi episodi di minacce e danneggiamento ai danni di commercianti e relativi beni mobili ed esercizi commerciali, fatti commessi a scopo estorsivo con finalità mafiose. E' stata documentata la commissione di truffe mediante artifizi e raggiri: ritenute d’acconto figuravano su redditi non soggetti ad IRPEF, nelle dichiarazioni dei redditi presentate nell’interesse di persone asseritamente non soggette a tassazione, traendo in inganno gli enti previdenziali sul diritto del richiedente al rimborso delle ritenute, in realtà non effettuate, ottenendo così ingiustamente il rimborso di danaro.

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