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Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, l'ultimo saluto degli amici al "papà eroe" Angelo Ferraioli

Oltre trecento persone hanno voluto esprimere l'ultimo cordoglio per il 51enne nocerino morto ieri mattina, a Santa Maria, mentre tentava di salvare la figlia in mare

Anche il cielo ha pianto nel primo pomeriggio la scomparsa di Angelo Ferraioli, con una breve pioggia estiva che ha accompagnato la salma di quel papà "eroe" all'esterno della chiesa del Corpo di Cristo, una volta terminato il rito funebre. Il 51enne odontotecnico è morto ieri mattina in acqua a Santa Maria di Castellabate, mentre tentava di soccorrere la giovanissima figlia Miriana in balia delle onde, insieme ad altre persone. Non è riuscito a salvarla. La ragazza è stata portata a riva da uomini e volontari della Guardia Costiera. Angelo invece è stato portato sulla sabbia a fatica, con diversi tentativi eseguiti per rianimarlo, senza successo. "Il mare non ti perdona - commentava qualche amico in chiesa - purtroppo la forza delle onde alle volte ti lascia senza scampo". E poco importa se Angelo non sapesse nuotare, dice qualcun altro. Chiunque si sarebbe lanciato per un figlio, quegli stessi figli - Carlo e Miriana - raccolti in un silenzio composto, dignitoso e ammirevole - quando si è trattato di dare l'ultimo saluto al proprio padre. Lacrime trattenute e grande dolore, con il figlio Carlo a stringere a sè la sorella e a farle aria con un ventaglio, in un gesto d'amore utile a sopravvivere e a resistere in un momento così tragico. Almeno trecento invece le persone che hanno voluto rendere onore a quel "brav'uomo", attaccato al lavoro e alla famiglia, intorno alle 16.00 di oggi pomeriggio. A celebrare il rito funebre padre Damiano, amico di famiglia, che ha sottolineato che "questa non è la volontà di Dio, perchè sarebbe un messaggio sbagliato. Il significato è invece nella volontà di Dio, che sa aspettare e sa perdonare, se oggi voi siete tristi e arrabbiati per aver creduto in lui e nel suo sogno". 

Che Angelo fosse una persona straordinaria e ben voluta è intuibile da chi non è voluto mancare ai suoi funerali. Dagli uomini della Compagnia della Guardia di Finanza (il fratello Salvatore è maresciallo delle fiamme gialle) ai dipendenti comunali (l'altro fratello, Francesco, lavora nell'ufficio archivio). Sono proprio le sue parole, condivise sul suo profilo Facebok, a rendere maggiormente chiara l'idea della sofferenza percepita per la perdita del fratello: "Caro fratello, un giorno quando ti raggiungerò mi parlerai di questa tragedia che ti ha portato via dalla tua famiglia, che ti ha strappato dalla mia vita. L'11 agosto 2017 sarà per me un giorno maledetto. Maledetto per l'eternità. Insieme tutti e tre abbiamo superato la perdita di nostro padre, ci siamo dati forza l'uno con l'altro, ora chi mi darà la forza per superare questo dolore che tragicamente è entrato nella mia vita. Caro Angelo mio, sei salito al cielo in paradiso, eri l'uomo più buono del mondo, avevi tutta una vita da vivere, tanti progetti per i tuoi cari, ora che non ci sei più anche la mia anima è morta con te. Ciao caro fratello Angelo". Intorno alla famiglia si sono stretti in tanti: dal sindaco Manlio Torquato, agli amici e colleghi del laboratorio Prismadental di San Severino, dove Angelo lavorava. Fino agli amici di sempre. Ma anche chi non conosceva Angelo ha voluto comunque lasciare un pensiero, qualcosa che restasse nel tempo e testimoniasse - come ha spiegato anche padre Damiano - cosa rappresentasse Angelo per tutti: una persona adorabile. Un angelo, appunto. "Ho provato con tutte le forze a tirarlo a riva - scrive Pasquale - avevo solo un piccolo salvagente. Non ce l'ho fatta, mi dispiace dal profondo del cuore. Non dimenticherò mai, per tutta la vita". La fine del rito funebre ha coinciso con abbracci e strette silenziose tra amici e parenti. Qualcuno urla: "Svegliati, Angelo mio!", altri asciugano le lacrime, altri provano a trattenerle. E' l'ultimo segno d'affetto ad un papà "eroe", che non sarà più dimenticato

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