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Cronaca Nocera Inferiore

Non avevano eseguito il provvedimento cautelare e viene "arrestato" in aula

L'uomo, coinvolto in un processo per truffa insieme ad altre persone, si è recato ieri in tribunale per avere spiegazioni sulla presenza del suo nome sullo statino. Il provvedimento cautelare non gli era mai stato notificato, dopo le verifiche del giudice

Va in tribunale per avere spiegazioni sul perché fosse coinvolto in un processo e scopre che la misura cautelare nei suoi confronti non era mai stata eseguita. E’ quanto capitato a Giuseppe D’Aleo, siciliano di Trapani, coinvolto nella maxi inchiesta "Big Boat", concentrata su di un giro di truffe a danno di aziende di trasporto. Quando è andato in aula, il giudice ha verificato la posizione dell’uomo, scoprendo che il provvedimento cautelare agli arresti domiciliari non era mai stata eseguito. La richiesta della procura, avallata poi dal gip, era stata inoltrata per l’esecuzione all’Interpol. D’Aleo infatti, si trovava in Grecia per altre vicende. A quel punto, dopo aver chiarito la sua posizione, l’uomo è stato accompagnato in procura, dopo essere uscito dall’aula "Marcello Torre", per essere formalmente arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari. L'uomo sconterà la misura nella sua casa a Mazara. Erano invece 39 le persone raggiunte da misure cautelari per l'indagine ribattezzata "Big Boat", avviata nel lontano 2012, con la ricostruzione di un'organizzazione che in nome e per conto di una ditta di autotrasporti con fittizia sede legale a Milano, avrebbe ottenuto da diverse società di autotrasporti del Nord Italia l'affidamento di carichi di merce di ogni tipo. Il meccanismo collaudo prevedeva la scomparsa della merce, con l'aggiudicazione dei servizi grazie a documentazioni fasulle, false referenze e documenti di circolazione. I danni furono quantificati in diversi milioni di euro

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