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Cronaca Nocera Inferiore

Nocera Inferiore, dalle auto rubate allo spaccio di droga: la genesi di un'indagine

Ieri mattina, in aula, davanti al giudice monocratico, i carabinieri hanno illustrato l'attività investigativa - partita dall'indagine Family Cars - che portò all'arresto di 6 persone coinvolte in un grosso giro di spaccio di droga

Dalle auto rubate allo spaccio di droga: il maresciallo del nucleo investigativo carabinieri di Nocera Inferiore ricostruisce in aula l'attività di spaccio e detenzione di droga di Luigi Cuomo e sodali. Davanti al giudice Diograzia, in sede monocratica, ieri mattina il maresciallo Filippo D'Alù ha elencato i passaggi di un'indagine che risale al 2011, quando i carabinieri sgominarono un gruppo impegnato nella ricettazione e riciclaggio di auto rubate e spendita di banconote false. Quell'indagine fu denominata "Family Cars", con i fratelli Michele e Luigi Cuomo a fungere da promotori. L'analisi di intercettazioni telefoniche ed ambientali, oltre alle relazioni tra i sodali, fece tuttavia emergere anche altro. E cioè, l'esistenza di un'attività di detenzione e spaccio di droga tra Nocera Inferiore e Angri. Gli attuali imputati sono Luigi Cuomo, Raffaele Mellone, Bruno Petrosino e Domenico Rese. Il blitz, soprannominato "Bingo", portò in carcere anche altre due persone, la cui posizione fu stralciata in una fase successiva. Le accuse vedevano per Petrosino la cessione di dosi di cocaina a diversi acquirenti dell'Agro, con rifornimento per alcuni degli assuntori ristretti agli arresti domiciliari. 

Per Cuomo, Rese e Mellone invece, l'accusa è di aver rifornito di droga diverse persone, sfruttando contatti personali precedentemente instaurati nell'attività di riciclaggio di auto rubate. Gli investigatori sottolinearono poi il linguaggio criptato che serviva per mascherare la volontà di acquistare droga, che veniva chiamata "coca cola" o "cd". A supporto di un coinvolgimento dei fratelli Cuomo nell'acquisto di stupefacenti, il maresciallo del nucleo investigativo ha riferito anche dell'importanza che ebbero le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, Alfonso e Vincenzo Greco, sui due nocerini coinvolti di recente nell'indagine dell'Antimafia, "Un'altra storia". Il processo è alle battute finali

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