"Mazzette" per bloccare il pignoramento di immobili: Procura fa ricorso contro le scarcerazioni

Mazzetta per evitare il pignoramento di alcuni immobili, la Procura di Nocera impugna le tre scarcerazioni decise dal gip e fa ricorso al Tribunale del Riesame. Sullo sfondo, l'inchiesta che meno di un mese fa, aveva condotto all'arresto in flagranza di un 30enne di Baronossi, ritenuto intermediario di altre due persone, un avvocato e un consulente tecnico, dopo aver ricevuto 2mila euro da un imprenditore edile. I tre erano stati poi liberati dal gip. L'unico provvedimento del tribunale di Nocera aveva riguardato la sospensione per un anno dell'ingegnere, per il pericolo di reiterazione del reato. Non furono ritenuti invece invece sussistenti elementi indiziari per il legale, secondo il giudice. Prima del fermo, la Guardia di Finanza aveva arrestato M.G.D.,mentre riceveva la somma di denaro che era solo l'ultima tranche di decine di migliaia di euro avute in precedenza. I soldi erano stati marcati, dopo la denuncia di un imprenditore edile, vittima di una procedura di pignoramento

L'indagine

La Procura, invece, rilancia l'ipotesi di uno scambio di favori legati al blocco di un pignoramento di cinque villette a un costruttor della Valle dell'Irno. Il titolare dell’attività economica aveva in corso, presso l’Ufficio Esecuzione Immobiliare del Tribunale Civile di Nocera Inferiore, una procedura esecutiva. Le indagini avevano condotto all'emissione di due decreti di fermo nei riguardi del Custode Giudiziario e del Consulente Tecnico d’Ufficio nominati dal Tribunale nell’ambito della procedura. All'esito della convalida, il gip aveva ridimensionato l'impianto accusatorio, ritenendo attendibile la denuncia dell'imprenditore - che sarebbe stato pressato psicologicamente affinchè pagasse quel denaro e rimuovesse il suo avvocato di fiducia - sospendendo per un anno il solo ingegnere, non ravvisando poi per i tre il pericolo di fuga.